Palla Mancata 

ANNO I - NUMERO 3

28 LUGLIO 2001   ORE 20

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

Rhea inA1!

CHI, COME, DOVE E PERCHÈ

In natura, si sa, la necessità determina e orienta le modifiche morfologiche, se gli alberi non fossero così alti le giraffe non avrebbero il collo che hanno. Ma l’uomo, è altrettanto noto, punta spesso a comportamenti innaturali, volendosi distinguere in virtù dell’intelligenza e del libero arbitrio. Ecco quindi che le tentazioni autolesionistiche, l’horror vacui, il cupio dissolvi ecc., sono non troppo raramente la chiave di volta per capire cosa sta succedendo. E a noi? Quale nesso? Quale collegamento? Quale relazione? Quale “link”? Quale inclinazione spinge il ragionamento verso il nostro diamante? Purtroppo se di inclinazione si tratta, è ripida, scoscesa, un dirupo dal quale si cade senza potersi fermare. Non avete mai notato i comportamenti in campo? Vale per tutti: atleti, tecnici, dirigenti, tifosi, arbitri, classificatori, ci sono due nette categorie, quelli che un po’ alla volta imparano dagli errori e quelli che di fronte al baratro sono attirati come l’ago della bussola per il nord ed ogni volta si buttano. Il baratro è: “si lo sapevo che non dovevo chiamare quella palla, ma...”, “è vero, sulla palla al volo bisogna stare sulla base, ma...”, “si, ho visto che la battuta era sull’interbase, ma...”, “non dirmelo perché lo so già cosa dovevo fare...”, la lista sarebbe (anzi è) lunga, ma noi apparteniamo al gruppo degli ottimisti per scelta e pensiamo che la goccia riesce a forare la pietra, serve solo (?) la forza della volontà. La dimostrazione? Guardate il titolo di questo numero, e questa volta non è più una previsione, un augurio, un’aspettativa, ma un concreto risultato raggiunto!

Rumors  di ELENA CONSIGLIO

Eccoci qui, infine ce l’abbiamo fatta… abbiamo superato lo scoglio più alto, insidioso e pericoloso del campionato… la trasferta di Lucca. Non è stato facile: partite col favore dei venti, l’equipaggio però non era al completo e quindi il nostro comandante ha dovuto fare degli aggiustamenti di rotta (in corso …) che comunque ci hanno permesso di rimanere a galla anche nei momenti difficili del viaggio. A dire la verità qualche inconveniente c’è stato; nella prima parte della traversata Scilla e Cariddi hanno rispettato la loro la terribile fama mitica, e quindi il nostro piccolo vascello è stato sbalzato più volte di qua e di là nonostante il discreto (si poteva fare di più? Certo; sarebbe bastato? Forse.) lavoro di difesa della regia che tentava di opporre qualche resistenza alle terribili mazzate, forse troppe e troppo insidiose. L’equipaggio non è stato all’altezza, non si è attaccato con la necessaria cattiveria, le armi sembravano spuntate, come sotto l’influsso di un magico sortilegio vodoo. Il contraccolpo è stato forte, ma superata la prima tempesta e trovato un momento di bonaccia, la ciurma si è ripresa: accantonati pianti, strepiti, battibecchi (manifestazioni tipiche di gruppi che passano tanto tempo insieme in mare…) ha affilato armi e intenzioni stringendosi a testa bassa e petto in fuori attorno alla regia della difesa. Da lontano si sarebbe potuta  riconoscere la tipica formazione di guerra a tartaruga, per la serie “ci colpisci ma non ci scalfisci”. E così ora veleggiamo in acque più tranquille, ancora per qualche giorno finché non ci si ripresenterà il nuovo ostacolo, la nuova impresa, speriamo un po’ meno pericolosa, ma non ci giurerei, quindi: attenzione! Cazza la randa… testa bassa e dritti alla meta. Ma, ricordate, l’importante è sì vincere, ma soprattutto come ci ha detto e ripetuto il nostro comandante, USCIRE DAL CAMPO A TETTA ALTA!!!.

ULTIMA ORA di GIORGIO TURCONI

Eccoci qui, la Rhea Vendors ce l'ha fatta. Superando il Bologna 2000 nel primo dei due incontri di sabato 28 luglio acquisisce la matematica certezza della promozione alla A1. Gli esperti dei regolamenti hanno pronunciato il verdetto: in virtù delle varie classifiche avulse è proprio fatta. C'è il "dettaglio" del primato in classifica, ma questo non impedisce i festeggiamenti. Resta piuttosto da scoprire il mistero che ci portiamo dalla prima di campionato. La vicenda è nota, giovedì 5 aprile all'arrivo al campo per l'allenamento la squadra trova una sorpresa: il pomeriggio un noto fiorista della zona ha consegnato una scatola di rose a gambo lungo accompagnata dal biglietto augurale di un ignoto sostenitore "Forza ragazze, quest'anno prime!" Le indagini fatte al volo non danno esito, le perizie calligrafiche sui più vicini indiziati non producono effetto. Inutile dire i commenti dopo le prime due sfortunate partite di Rimini, ma ora che ce l'abbiamo fatta il coro è unanime: IGNOTO SOSTENITORE, SVELA IL MISTERO!
In serata, si annunciano: brindisi per tutti, fuochi artificiali, musica, baci e abbracci, e chi più ne ha più ne metta.

A2 RISULTATI E CLASSIFICA
Quella che ci interessa, al 22 luglio 2001 - ore 19 e un po'
 
  G V P

%

IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA
Rhea Vendors Caronno 31 26

5

838

  Katia Teruzzi,  suoi gli strike out sue le valide decisive a Lucca

IPSE DIXIT

a cura della redazione

Frasi celebri e qualche involontario neologismo hanno fatto la storia dei diamanti caronnesi.

A volte più che l'autore delle frasi (del quale mai ci dimenticheremo) è importante ricordarsi anche chi

- era il normotipo slavo,

- l'atleta dalle grandi leve,

- si muoveva come una pantera,

- non doveva essere TIBUTANTE,

- era un maestro nella mazza controllo,

- doveva mettere la mazza in tasca,

- doveva giocare d'esperienza.

E che dire di quel nostro esterno "meteora", proveniente da una scuola sudamericana, che per rendere difficoltoso agli avversari il gioco difensivo proponeva di indirizzare, con subdolo bunt, la palla verso il mucchio delle mazze?

Chi è a mille chi va strike-out a responsabilità collegiale

Migliore strike-out della settimana: Katia Teruzzi.
Motivazione: nella prima partita contro il Woodstock si becca tre kappa uno in fila all’altro, un po’ senza prendere la palla, un po’ guardandola senza girarla.

A MILLE: Katia Teruzzi.
Motivazione: nella seconda partita contro il Woodstock fa tre valide su tre turni segnando anche tre punti.

(N.d.R.: si segnala un particolare che differenzia le due partite, nella prima Katia Teruzzi batteva da mancina, nella seconda partita batteva da destra, chissà!).
Difesa e battuta La freddura della settimana, del mese, della stagione, … di sempre. A cura di FRANCY

Un motociclista sta percorrendo un tratto di autostrada a folle velocità a bordo della sua potentissima Honda 750. A un certo punto, da lontano vede che un passerotto sta venendo contro di lui, sono proprio in rotta di collisione... Allora comincia a rallentare, sperando di evitarlo... anche il passerotto, accortosi del pericolo imminente, fa di tutto per schivare il motociclista... Ma questi è troppo veloce, e l'impatto avviene... Il passerotto cade a terra, tramortito e piuttosto malconcio... allora il motociclista si impietosisce, si ferma e raccoglie il povero passerotto, con l'intenzione di portarlo a casa per curarlo. Arrivato a casa, dunque, lo mette in una gabbietta, dove sistema per lui anche una ciotolina con l'acqua e un piattino con alcune briciole di pane. Giunta la sera, il motociclista va a dormire, sperando che il passerotto si riprenda. Passa la notte, al mattino presto il passerotto, ancora un po' stordito, apre gli occhi e si guarda intorno... vede le sbarre... la ciotolina con l'acqua...le briciole di pane... e esclama: "MERDA!!!! Ho ammazzato il motociclista!..."

Foul Ball   (La voce dell’incoscienza) di F. T.

Diamonds are forever

“Cosa c’è di meglio che osservare persone che, mano nella mano, camminano e si stringono in un abbraccio su un prato incuranti della folla assiepata tutto attorno?”
Sembra una scena idilliaca che potrebbe essere presa come sceneggiatura per uno spot pubblicitario della De Beers, ben lontana dall’atmosfera agonistica esasperata di una competizione sportiva ad alto livello. I protagonisti sono giovani, disposti all’allegria ed al sano divertimento, coscienti che il loro impegno porterà una immensa gioia alla conclusione della loro gravosa tenzone. Ogni persona è curata nei minimi dettagli: pettinature a posto, trucco in ordine, abbigliamento fresco di bucato e senza una grinza. Questo è quanto appare prima di iniziare la partita: tutti i giocatori in gruppo riuniti a cerchio attorno al lanciatore si stringono in un fraterno abbraccio lanciando urla di gioia. Ben diversa è la scena al termine dell’incontro: l’esito di vittoria o di sconfitta non fa molta differenza. A parte il fattore estetico alquanto sfatto (capelli in disordine, trucco liquefatto e divise buone solo ad essere messe a 80 gradi col programma più energico) quello che più si rende manifesto è l’atteggiamento di dispersione che pervade i giocatori della squadra. Molti si guardano attorno con sguardo smarrito alla ricerca di persone a loro care, altri si attaccano ai cellulari confidando di trovare all’altro capo della linea chi possa raccogliere le proprie confidenze, qualcuno se ne sta in disparte rammaricandosi delle occasioni mancate o gioendo spudoratamente in modo narcisistico per la propria magnifica prestazione. Solo due persone stanno ancora mano nella mano, non accorgendosi di quanta folla stia ancora attorno a loro. La vita è anche questa: al cuore non si comanda.
Ogni momento trascorso sui campi di gioco (nella buona e nella cattiva sorte) non può essere dimenticato e lascia un segno indelebile nella propria memoria. È proprio vero che un diamante è per sempre.

TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi) di DOX

È stato stipulato un accordo di collaborazione tra la Rhea Vendors (Softball N.d.R.) ed i reparti Cardiologia, sezione Unità Coronaria,  e Terapia Intensiva di vari ospedali della zona: Saronno, Garbagnate e Bollate. Anziché a costosi esami diagnostici i pazienti verranno sottoposti al seguente triplo test.

Test N. 1 - Corridore in terza, Elena a ricevere. Il nostro catcher che a basi vuote ferma anche le cannonate cosa farà? Una Elena è maestra di questa situazione, ma anche l’altra Elena sta venendo su bene. Però, data la frequenza delle palle mancate (riferimenti a questo giornale sono puramente casuali, N.d.R.), la maggior parte dei pazienti (tifosi?) sopravvive, perché già abituata.

Test N. 2 - Basi piene, due fuori, battuta alta al volo sulla Katia. Qui il cuore non batte per quei 5 o 6 secondi che sono necessari al completamento della parabola aerea, e poi non sempre riprende. L’unica consolazione è che anche il cuore della Katia è fermo.

Test N. 3 – Zero fuori, turno forte, abbiamo in seconda il punto della vittoria, Pisi dà il segnale di rubata. Se c’è in base la Sara, qualcuno sopravvive, se c’è la Elena Consiglio o la Hong Xin l’ecatombe è assicurata. L’ospedale di Saronno consegnerà ai sopravvissuti una targa d’oro con la scritta “CORONARIE D’ACCIAIO”. Visto però il costo della targa, si procederà ad una ulteriore selezione con: Test N. 4 – Gioco decisivo della stagione, corridore avversario in terza, Pisi dà due basi intenzionali (e non dimentichiamo che abbiamo le due Elene catcher) sperando nel doppio gioco. Purtroppo gli è già andata bene due volte, quindi … (ogni riferimento ai fatti di Capannoni è puramente casuale, N.d.R.).

Al peggio non c’è mai fine.