Palla Mancata 

ANNO III - NUMERO 3

24 maggio 2003

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

SECONDO POSTO

CHI, COME, DOVE E PERCHÈ

SE ...

Proverbi che stigmatizzano i “se” ed i “ma” ce ne sono parecchi, per noi in questo momento la particella è solo l’inizio della ben più corposa locuzione SECONDO POSTO. Il profeta indovino che con i suoi calambour chiude questo foglio fa in fretta ad affermare “l’avevo detto”. Per noi, che professionalmente siamo portati ad esercitare la valutazione dei rischi, la soddisfazione è anche maggiore. Il valore degli avversari innanzi tutto, e le oggettive difficoltà di un avvio frenetico e denso di impegni erano seri ostacoli che abbiamo affrontato con serenità dando il meglio di noi stessi, mai sbagliando le partite che contano. Ora che siamo (la cosa ci impressiona sempre) una delle “squadre da battere”, l’attenzione è doppia, c’è infatti ogni settimana qualcuno impegnato per batterci, appunto. Fortunatamente, appunto, ogni settimana; salvo una eccezione si torna infatti a turni e ritmi normali, con le necessarie pause per l’attività internazionale nella quale speriamo di vedere impegnate anche nostre atlete.


Personaggi della settimana:
Le nostre splendide atlete

Rumors

La coerenza è ... di base
di ELENA CONSIGLIO

Troppo facile sarebbe incentrare questo articolo sulla grandissima prestazione della Rhea contro la capolista Forlì, battuta per due volte sabato scorso a Caronno. D’altronde ci hanno già pensato i vari organi di stampa del settore, che, non a torto, hanno definito il risultato come “a sorpresa” e “sorprendente”, a sottolineare, se già non ce ne fosse bisogno, l’importanza dell’impresa. Importanza però, se mi permettete una puntualizzazione che sarà impopolare, un po’ “a senso unico”, dato che, a parte la delusione del momento contingente, dubito che a lungo termine lo stop avrà conseguenze per il Fiorini già in attesa di due rinforzi d’oltreoceano, la cui utilità francamente ci pare un tantino superflua. 
Importa qui invece porre l’attenzione su questioni a mio modo di vedere più interessanti, inerenti al gioco “giocato”, e di cui ci siamo già occupati in passato. 
Ogni allenatore ha il proprio modo di “vedere” la partita, di interpretarla, di condurla e di compiere quelle scelte che inevitabilmente ne condizioneranno l’andamento. Va da sé che ogni decisione deve sottostare alla sua realizzazione pratica, cioè se viene chiesto un bunt al battitore, questa scelta si verificherà corretta o meno solo se il segnale sarà rispettato, come dire: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…
Una delle decisioni che più viene contestata quando è fatta “contro” durante una partita è la base intenzionale. Quando ciò si verifica , si sa, il dugout spesso diventa teatro dei cori più pittoreschi, i fischi si alzano acuti, con la eventuale variazione mimica del movimento delle mani poste ai lati della testa e mosse avanti e indietro (!). È un momento molto forte, perché esplicita una, seppur momentanea, paura dell’avversario, detto in entrambi i suoi significati, soggettivo e oggettivo.
(*)
Ciò non toglie che questa sia una legittima arma di difesa, mi si perdoni il pastiche, in mano alla difesa che così neutralizza momentaneamente il pericolo rappresentato dal battitore nel box. Fa parte del gioco, è legale, anche se fatto come sabato scorso al primo inning della prima partita e, se la memoria non mi tradisce, altre due volte. Quindi sarebbe stato legittimo aspettarsi all’ottavo inning del secondo incontro la stessa tattica da parte del coach avversario: due corridori in base e Tobin nel box (contando che on deck si preparava Ilaria, fino a quel momento imbrigliata dai lanci della Kingi). Coerentemente alla imprevedibilità del nostro gioco, questo non è successo: i fischi si sono trasformati in urli di gioia e le mani sono servite solo per un lungo e liberatorio applauso.
(*) C'è però da sottolineare che a riguardo delle basi intenzionali
a) un conto è darle per paura,
b) un conto è darle per strategia.
a’) Un conto è dare la base all'ultimo "buon" battitore del Caronno per giocarsi quelli della parte bassa del line-up
b’) un conto è, con seconda e terza occupate, caricare le basi per facilitare il gioco (obbligato) a casa.
Strategie entrambe legali, ma sportivamente molto diverse, soprattutto in una partita non decisiva per la classifica.


La situazione
di GIORGIO TURCONI

Colpo della Rheavendors che, sorretta da un pubblico sempre numerosissimo, si impone alla capolista Forlì con due partite perfette, bellissime ed emozionanti. Dopo gara uno lanciata da Sun Yue Fen e decisa da una sua valida dopo un triplo di Ilaria Pino, in gara due grande prestazione di Francesca Vago in pedana e partita risolta al tie-break (1-1 ai regolamentari).
Con l’anticipo Nuoro-Bussolengo, già inserito in classifica, si concretizzano le nostre previsioni che assegnavano ottime quotazioni alle isolane. Sarà un girone di ritorno che potrebbe assegnare le piazze che contano solo all’ultima giornata.
Nel frattempo sono state diramate le convocazioni per l’All Star Team che disputerà il torneo di Legnano dal 4 all’8 giugno con ben quattro atlete della Rhea: Sun Yue Fen, Francesca Vago, Francesca Barbieri e Tobin Echo Hawk, senza dimenticare Ilaria Pino, confermata nelle file della nazionale. Si tratta di un meritato riconoscimento per le atlete e per la società. Con l’augurio che a vestire la maglia azzurra nelle numerose occasioni di questa stagione la rappresentanza caronnese possa ulteriormente ampliarsi. Molto dipenderà, evidentemente, dall’andamento del campionato.

A1

CLASSIFICA AL 17 MAGGIO 2003

  G V P %
Forlì 18 15 3 833
Rheavendors 18 14 4 778
Bollate 18 14 4 778
Macerata 18 11 7 611
Nuoro 20 18 8 600
Bussolengo 20 8 12 400
Langhirano 18 7 11 389
Parma 18 4 14 222
Ronchi 18 4 14 222
Caserta 18 3 15 167

IPSE DIXIT  a cura della redazione

CAPITANO ... MIO CAPITANO
Collaborazione di Albert Miniera








Come in tutte le squadre, di qualsiasi sport o team industriale, c’è sempre una persona che viene nominata “capitano”, trattasi di persona dotata di: carisma, capacità, forza morale, ... cui la società assegna questa carica.
Anche la nostra squadra (nostra in quanto, destinataria sia di sostegno come tifosi, sia perché come CTC abbiamo sempre proposto scelte vincenti alla società!!!!!!!!) ha una capitana. Trattasi di una delle giocatrici che hanno formato il nucleo storico della squadra negli anni novanta.
Ha ricoperto e ricopre diversi ruoli difensivi, è sempre pronta a sacrificarsi, incita, sprona, motiva le compagne di squadra. Anche in momenti di particolare difficoltà, sia fisica che personale, non si tira mai indietro.
Durante la settimana che ha preceduto lo scontro al vertice con il Forlì, ha avuto dei seri problemi fisici, però sabato era pronta e ha dato un valido contributo, alla duplice vittoria “storica “ contro la squadra Campione d’Italia.
Riteniamo, senza passare per ruffiani in quanto il nostro spirito critico non deve mai mancare (noi peraltro critichiamo tutto: la squadra, la società e persino il bar!!!!! … a proposito e le salamelle?), che un ringraziamento particolare vada al nostro capitano, sia per quanto ha dato e per quanto darà ancora a questa squadra.
P.S. A proposito, arrivando la lanciatrice americana (il cui nome verrà svelato a giorni), possiamo ripetere le partite di sabato, ma giocandoci il campionato.

Difesa e battuta   La freddura della settimana, del mese, della stagione, … di sempre.
A cura di FRANCY

Definizioni assortite
CONSULENTE: è uno che ti prende l'orologio dal polso, ti dice l'ora e si fa pagare la prestazione.
FACILE: dicesi della donna che ha la moralità sessuale di un uomo.
FISICO QUANTICO: è un uomo cieco in una stanza buia che cerca un gatto nero. Che non c'è.
LAVORO DI SQUADRA: possibilità di addossare la colpa agli altri.
PSICOLOGO: è colui che guarda tutti gli altri quando una bella donna entra nella stanza.3.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

 

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

VINCA IL MIGLIORE

Su Palla Mancata #1 lo speaker esordiva con un “Gara 5 con Forlì”. Sul #2 anticipava “Questa è la finale scudetto”.
In entrambi i casi il correttore (Direttore? Proto?) lanciava scongiuri e anatemi. Visti i risultati, lanciamo un UKASE a quest’uomo di poca fede: “D’ora in avanti, visto che porto sf…, o mi paghi o comincio a scrivere che siamo scarsi e perderemo”.
Intanto continuiamo a dire che siamo veramente forti: non avevo mai visto due partite con tale intensità agonistica e classe, le due vittorie con il Bollate non sono state un caso, il Forlì è fortissimo, il Caronno ancora di più. Mai la Rheavendors era arrivata così in alto, cosa vogliamo di più? (Ebbene, sì). Intanto, in preda al gasamento commentiamo le due partite: abbiamo visto pedane stellari (e Vago da Caronno batte Kingi #1 di Nuova Zelanda)!
Grandi strategie dei due manager, 3 basi intenzionali (e se Kumeroa dava la quarta a Tobin forse non perdeva la partita). Pinch-hitter determinanti (Irene Lolli entra due volte e fa due valide!) Difese da fantascienza, esterni che prendono tutto, Turci due Texas in tuffo, Giudici in foul sulla rete, Oddonini un out decisivo, Vitaliani che salva da interbase almeno 3 valide, Pino in tuffo sul foul, Fen che vince la prima in pedana e nel box con il singolo decisivo (ragazzi, un lanciatore che batte a 500!), Vago che ferma col corpo una legnata della Turci e chiude in prima la 7a ripresa! E Tobin che riscatta una prova opaca in difesa con la zampata vincente del campione, in overtime.
Ma vorrei sottolineare un’ultima azione, il tiro in prima di Angelillo che ha chiuso l’ottavo inning. Direte: ma era una presa “normale” con un tiro “facile”. Sì, ma chi ha giocato sa bene che quando sei in overtime, davanti a 500 tifosi, con le basi piene e la Trevisan che ti corre a fianco per segnare, non esistono azioni “normali e facili” (vedi errori decisivi recentemente visti su questo campo), o sei incosciente o sei davvero bravo (fate voi). O ENTRAMBI.
Un ultimo avviso ai tifosi: non pretendete troppo e accontentatevi anche di un po’ di meno, perché meglio di così giocano solo in Paradiso.