Palla Mancata 

ANNO IV - NUMERO 5

12 GIUGNO 2004

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

UN NUMERO ALL'INSEGNA DELLA POLEMICA
RIPRESA, SPORTIVA E NON...

CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

RIFLESSIONI

Come preannunciato, riprendiamo oggi il discorso relativo alle convocazioni delle squadre nazionali, questa volta parliamo di quella Seniores. Se dovesse sembrare che siamo di parte, chiariamolo subito, siamo certamente parte in causa, ma appunto per questo con diritto di esprimere a pieno titolo il proprio parere.
La prenderemo un po’ alla lontana. Nel softball, più ancora che nel baseball, il lanciatore è pedina fondamentale per il risultato. La Nazionale Italiana, alle Olimpiadi di Sydney 2000 andò di fatto senza un lanciatore di scuola italiana. Si trattava di un momento cruciale, la scelta poteva essere temporaneamente giustificata. Domanda: cosa ha fatto la federazione in questi quattro anni per il settore delle lanciatrici? Risposta NIENTE, ZERO, nessuna iniziativa tecnica e formativa, salvo andare alla ricerca di atlete provenienti dall’estero. 

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Veniamo al punto che più ci interessa. Prendiamo un parametro classico di confronto: la media punti guadagnati sul lanciatore (non sarà l’unico, ma è certo significativo). Nelle classifiche finali del 2003 troviamo tre sole lanciatrici di scuola italiana sotto la soglia di 2,00: Moretto (1,30), Vago (1,41) e Castellani (2,00). In questo scorcio di campionato 2004 troviamo Tarricone (0,92), Vago (1,47) e Moretto (1,95) (Castellani è a 1,26, ma ha lanciato solo 6 riprese, il suo ruolo è ormai un altro). 
Il fatto per noi assolutamente scandaloso e ingiustificabile è la mancata convocazione in nazionale di una delle due migliori lanciatrici italiane (contando le ultime due stagioni). Francesca Vago è stata convocata ad un primo raduno invernale, poi non si è saputo più nulla. Questo è il modo con cui la federazione tutela il proprio patrimonio, oppure la scelta strategica è quella di andare per sempre a pescare all’estero?

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Sul sito federale, prima del Torneo di Legnano un comunicato dell’Ufficio Stampa annunciava che il 7 giugno il manager della nazionale Barry Blanchard avrebbe diramato le convocazioni per Atene. Ad oggi ancora niente. Corre voce (si fa per dire) che ci sia una affannosa ricerca all’estero o giù di lì per completare il roster: ridicolo ed irrispettoso per le atlete che fanno parte del gruppo.

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Riflessioni finali (per ora). Se la nazionale che vuole fare bella figura ad Atene viene formata con questa ricerca spasmodica di atlete provenienti dall’estero, essa si appresta a diventare NON CERTO il punto di riferimento del movimento, ma un club privato dei vertici federali, che lo utilizzeranno per la gestione dei rapporti con i vertici CONI, senza che di fatto nulla o quasi arrivi al movimento, non si dice di base, ma nemmeno di vertice. L’equazione è semplice, i finanziamenti CONI per la preparazione olimpica vengono destinati in gran parte per preparare atlete che non sono cresciute in Italia. Questo poteva andare bene transitoriamente, ma quando si constata che:
1 – Per il settore lanciatrici non si è fatto niente in quattro anni;
2 – Une delle due migliori lanciatrici italiane non è considerata per la nazionale;
il giudizio sulla conduzione della nazionale resta negativo sotto ogni punto di vista.


Personaggi della settimana:
1) Ilaria Pino, per la convocazione nella Nazionale che ha disputato il Torneo di Legnano

2) Elisa Oddonini, per la convocazione al raduno della Nazionale Juniores 

Foto Paolo Giudici


Paris Rumors

VOX POPULI
di ELENA CONSIGLIO

Diventa sempre più difficile… in gergo “da bisca” direi: il piatto piange! Insomma le idee fanno fatica a fermarsi e a prendere forma. Sono quasi tentata di imitare il C.T.C. e di proporvi una simpatica barzelletta. Se non fosse che qui non è che siano conosciuti per il sense of humor, quindi… vi risparmio la “barza” francese, rischiereste di reagire alla maniera della “enigmistica” risata a denti stretti.
A dire il vero il titolo di questa rubrica mi darebbe licenza a dare un taglio più “gossipparo” a queste righe, se non fosse che il loro editore pare sia anche il responsabile morale* dell’ambiente in questione, eh eh! Ok ok, chiudo a doppia mandata il cassetto del pettegolezzo!
(1)
Cosa rimane, dunque?
[Pausa. Riflessione. Vuoto. Passeggiatina avanti e indietro. Bicchiere d’acqua. Qualche addominale… no ok, scherzavo, credo di non averli più gli addominali! Ah! Trovato!]
Vorrei occupare queste poche righe rimaste per fare una pubblica rimostranza alla bizzarra
(2) regola che impedisce ai cani di entrare al campo. 
So che la Società non è responsabile e che il divieto è imposto dal Comune
(3). Trovo tutto ciò ingiusto, perché impedisce a chi è padrone di un cane, e che non abita a Caronno o nelle immediate vicinanze, di assistere a tutta la durata delle partite. È stato suggerito di lasciare il proprio il cane in macchina e farlo uscire ogni tanto per fare pipì (4): può essere una soluzione, ma non è detto che tutti lo vogliano fare.
Secondo me con le giuste regole, qualche accorgimento logistico, e con la buona collaborazione e EDUCAZIONE dei padroni, si potrebbe tranquillamente permettere di nuovo ai cani di accompagnarli al campo. N’est-ce pas?
* Morale, nell’accezione neutra del termine, niente a che vedere con la Morale, sia chiaro.
(1) La direzione respinge questa immagine di sé, come se fosse dedita alla più cupa censura.
(2) Bizzarra? In nessun impianto sportivo pubblico a nostra conoscenza è diverso da così.
(3) Ma la società condivide.
(4) Non certo nell’impianto sportivo.


La situazione
di GIORGIO TURCONI

Forlì si mostra superiore e conferma il primo posto in classifica, senza sconfitte. Caronno contro la capolista resta in partita per larghi tratti nei due incontri, ma alla fine prevalgono meritatamente gli ospiti. Qualcosa di più ci si aspettava dall'attacco caronnese (1 sola valida in due partite) che ha patito le lanciatrici avversarie Di Salvio e Spediacci. 
Anche questa settimana non è mancata la sorpresa (ma fino a che punto lo sia lo vedremo più avanti nel campionato). A Bollate Parma passa in gara uno e prende il terzo posto. Macerata si installa al secondo posto con pieno merito. La classifica attuale risente fortemente dal calendario: Parma ad esempio non ha ancora incontrato le prime. Aspettiamoci quindi che la classifica cambi più volte nel corso della stagione. Bologna si avvicina al rendimento che gli è proprio e mette nei guai Nuoro. Incontri rinviati a Caserta (per impraticabilità!).

A1 RISULTATI 29 MAGGIO e CLASSIFICA

Macerata – Langhirano  2-0    5-0
Bollate - Parma        0-5    2-1
Nuoro - Bologna        0-5    0-6
Caserta - Marcheno     rinv   rinv
Rheavendors - Forlì    1-5    0-2

                 G   V   P    %  
Forlì           12  12   0  1000 
Macerata        12   8   4   750
Parma           12   8   4   750
Bollate         14   9   5   643
Rheavendors     12   7   5   583
Bologna         12   5   7   417
Langhirano      14   4  10   286
Caserta         10   2   8   200
Marcheno        10   2   8   200
Nuoro           12   2  10   167


Fashion

Visti da vicino o da lontano, con l’occhio del cronista di moda.
A cura di FRANCY

§¨©ª

Dopo un weekend di pausa del campionato per lasciare spazio al torneo di Legnano, torniamo ora nel vivo della stagione e quindi a dare voti e fare classifiche per tutto quello che la circonda....

Voto 8 ai ragazzi tifosi della squadra che durante le partite hanno indossato una maglia veramente carina... nera con la scritta "Supporters Rhea" e un piccolo bulldog come stemma. Per il risultato, e soprattutto per l'idea che ci sembra veramente grande, si meritano i nostri complimenti!!
Voto 3 invece per l'intera gestione del "Bar Jola"... durante la partita con Forlì non hanno esposto l'insegna del Bar, dimenticanza grave per "Le Arpie" (come le ha definite Dox nel precedente numero!) che ora, statene certi, staranno molto, ma molto attente!!!!
Per finire una nota al presidente Giorgio Turconi che, dopo la conclusione di una partita cadette, ha chiuso spogliatoi e campo senza accorgersi di avere chiuso dentro l'arbitro dell'incontro, il Sig. Somaschini... e meno male che ora ci sono i cellulari, altrimenti! (voto 1). Gli arbitri odierni sono quindi avvisati di prestare attenzione e di segnalare la propria presenza se non vogliono rischiare la stessa fine!
Alla prossima settimana.

§¨©ª


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

 

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

IN CAUDA VENENUM

Da un po’ lo speaker non faceva sfoggio della sua cultura multiforme, perciò usiamo un titolo classico per questo articolo pungente.
Fermo il campionato questa settimana per il Torneo di Legnano, prendiamo da qui alcuni spunti.
Per primo, complimenti agli organizzatori, che da tre anni portano il grande softball nella nostra zona, nonostante tutte le difficoltà che comporta una simile organizzazione. Per secondo, lo speaker controlla i suoi colleghi e nota che esiste un Unico Vero Speaker (con le maiuscole)
(*). È un peccato infatti chiamare, per ore, le giocatrici con le pronunce sbagliate (basta chiedere a qualcuno della squadra per scoprire che le ceke hanno la doppia A finale accentata) o che un altro speaker dai trascorsi televisivi si accorga dopo un inning che in pedana non c’è più la Spediacci, o che confonda Turci con Cimin nonostante l’altezza! L’unico che si salva è un giovane di belle speranze (potrà crescere), tale Mario.
Terzo argomento: nelle ore trascorse in tribuna di Legnano abbiamo sentito circolare tra i tifosi questa leggenda metropolitana
(**): la federazione avrebbe contribuito a fare arrivare in Italia a proprie spese (leggi biglietto aereo) cinque giocatrici “oriunde” (il termine non è corretto, serve ad intendere atlete che vivono all’estero). Anche la concentrazione in un’unica squadra sarebbe frutto, almeno per qualche atleta, di “consigli” federali. Inoltre alcune di queste, finite le Olimpiadi, non tornerebbero per il finale di stagione. Già si parlava di “campionato falsato” (per capire il senso vedi precedenti articoli), ma più di così! Voci, leggende metropolitane, naturalmente: si attendono smentite.
Quarto ed ultimo argomento: abbiamo visto una azione da paura, Eva Trevisan (sempre più brava ogni volta che la vediamo) si è battuta una palla sul piede, ed è rimasta a lungo dolorante. È un attimo procurarsi microfratture al metatarso, e che sciagura perdere la nostra Eva! Non è il caso di evitare questi infortuni con opportuni rinforzi sulle tomaie? Le cinesi usano calzature che coprono il malleolo e paragomiti sul lato del lanciatore.
(*) Dox, chi si loda s’imbroda. 
(**) Mah, difficile pensare ad una insolazione, a Legnano le tribune sono in ombra.