Palla Mancata 

ANNO IX - NUMERO 1

13 GIUGNO 2009

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

A VOLTE RITORNANO


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

ECCOCI DI NUOVO

Ci siamo lasciati il 27 agosto 2005, non è poi passato molto tempo, ma sembra un’eternità. 
Di cose ne sono successe parecchie, parliamo di softball, naturalmente, ed in particolare di quello caronnese. Quello che conta è che siamo sempre qui e che, grazie anche a chi ce lo ha sollecitato, Palla Mancata torna ad uscire. Si tratta, certo, solo di due facciate, ma la continuità è faticosa, provare per credere. 
Alla fine l’hanno spuntata i pervicaci, quelli che se si fissano qualcosa non c’è nulla che li faccia recedere. Vi era la necessità di trovare un paio di nuove penne (come rinunciare ai deliri di Dox?), che si impegnassero a tenere una rubrica. La rivalità-amicizia con La Loggia ha giocato il suo ruolo; andando a spulciare sul loro sito abbiamo apprezzato la scrittura “metaforica e surreale” di tale Bidus, prontamente messo sotto contratto. 
Poi, visto che il decimo giocatore della Rhea è il pubblico, abbiamo forzato con garbo in quella direzione, ottenendo una rubrica della Curva.
Non si esclude qualche ritorno di fiamma: occhio a non sbagliare il dettaglio, a non forzare l’abbinamento nel vestiario, Francy è pronta ad inchiodarvi nella rubrica del gossip.
Un dubbio ci attanagliava, questo è il sesto o il nono anno di PM?
Abbiamo optato, senza ritegno, per il nono, la continuità è senz’altro data dalle numerose scemenze dette, scritte e pensate nello iato che ci separa dalla precedente uscita.

***

Da quando è nato, questo foglio è stato a volte terreno di critica, condurre con discrezione, quando vedevamo cose che ritenevamo controproducenti per il movimento. 
A giudicare da quello che è successo in questi quattro anni, in particolare nella serie A1, è facile ipotizzare un deciso incremento della vis polemica. Osserviamo situazioni senza senso, peggio ancora, situazioni destinate ad avere ricaduta negativa in assenza di tempestive contromisure.
A chi spetta agire? Nell’ordine: alla FIBS ed alle società. Per quanto riguarda la federazione, a livello centrale, abbiamo sentore che qualcosa si stia muovendo; siamo più pessimisti nei confronti delle società: vi sono casi nei quali facciamo veramente fatica a comprendere quale, se esiste, ne sia l’obiettivo a lungo termine.


CLASSIFICA AGGIORNATA AL 7 GIUGNO 2009

GIRONE A

PG

PV

PP

%

La Loggia (TO) 20 20 0 1000
Rheavendors 20 18 2 900
Saronno (VA) 20 15 5 750
Azzanese (PN) 24 11 13 458
Staranzano (GO) 20 9 11 450
Verona 22 9 13 409
Cairo M. (SV) 16 6 10 375
Cagliari 18 4 14 222
Bolzano 18 4 14 222
Orgosolo (NU) 22 4 18 181

 

Personaggi della settimana: Silvia Monopoli, Kelly Sheldon e Antonella Micalizzi, lanciatrici vincenti a Staranzano (età media 15,7 anni), qui con il loro pitching coach Alfonso Turconi


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

SALVE FRATELLI LOMBARDI
di BIDUS

Ricevuta un’offerta colossale, da far impallidire il conto in banca di Kakà, non ho potuto che accettare e, quindi, con mia grande gioia, mi accingo ad entrare in punta di piedi nello spazio vitale della Rhea.
Comodamente sdraiato sul triclinio in plastica antichizzata donatomi da GT, penso e rifletto sulle stranezze della vita; pur avendo in comune tante cose, come, il pallore padano, il mar Ligure come meta marina mordi e fuggi, il lavoro come dovere prima e sopra di tutto, e tante altre affinità, siamo anche tanto distanti. Noi sabaudi ad ovest del Ticino, ci sentiamo sempre, a torto o ragione, in una posizione inferiore rispetto a voi Longobardi, come se ci fosse una sudditanza socio-culturale-psicotica; siamo un po’ come il fratello povero della piana, ciò che voi date a vedere, è la perfezione, la meticolosità, l’intransigenza, avete un modo di affrontare le cose molto teutonico, mentre noi, figli di un Dio minore, siamo più Bohemienne ed essenzialmente più poveri.
Ma voglio ricordare a tutti voi, che nulla di ciò che leggete è vero, ed è vero ciò che il nulla fà apparire, io sono il cronista del-l’assolutamente inutile, il cantore della notizia inattendibile, il menestrello del vuoto, la verità sarà confusa con la fantasia.

***

Vooolano gli uccelli, vooolano, negli spazi tra le nuvole, come è volata alta martedì sera (2 giugno ndr) una palla all’ultimo inning di gara due, mi dispiace, non è vero, sarebbe ipocrita, ho gioito tanto, ma con la compostezza tipica nostra, schivi e silenziosi rasentiamo i muri per non disturbare, ci confondiamo con gli arredi, non enfatizziamo le nostre vittorie, perché troppe e troppo cocenti sono state le sconfitte, il nostro motto non è guai ai vinti, ma guai a chi gioisce troppo, perché dietro l'angolo c’è la sconfitta. 
Siete forti Caronno, camminate fieri calpestando il suolo con la sicurezza nello sguardo di chi sa di essere forte, lo si sente dai vostri tifosi che gridano la loro appartenenza ad una provincia forte e concreta, prendendo le distanze da un capoluogo importante ma altresì ingombrante e facogitario, lo si sente dalla parlata forte e sicura, lontana galassie dal bisbigliare silenzioso di noi discendenti di militari ubbidienti e muti; ci incontreremo ancora Caronno, e sarà comunque festa di sport, nel rispetto dei valori e delle appartenenze, arrivederci alla prossima battaglia.
P.S. Alla C.A. di GT: sarebbe gradito un panetùn.


VISTO DALLA CURVA

APRILE
di DAPE

Finalmente è aprile, il tempo delle parole è finito, ora a parlare saranno solo i fatti.
Ci guardiamo intorno e vediamo alcune facce nuove e, come sempre, intorno al Caronno
notiamo uno strano scetticismo, ma noi sappiamo che non ci ha mai deluso e attendiamo l’inizio.
Nel giorno della partita i componenti della curva si ritrovano al campo molto presto (sapete i preparativi sono tanti), giusto in tempo per vedere il riscaldamento e tastare il polso alla squadra,
poi c’è l’ingresso in campo e noi iniziamo a sentire la tensione. 
Ora inizia la partita, le chiacchiere diminuiscono, partono solo i cori per la squadra, ma non solo, logicamente la partita la vediamo e commentiamo le varie scelte tattiche, le varie giocate eccetera, eccetera.
Ah, ah, ah, non è vero, non capendo niente, dalle nostre bocche escono solo delle gran cavolate (le regole inutili di Dape e Piera per esempio). Mentre la partita continua in tribuna ormai non sappiamo neanche più dove siamo, cantiamo, cantiamo, e a volte riusciamo anche a vedere cosa succede in campo, ma - sapete - tra un "tutti a destra oh, oh, tutti a sinistra oh, oh", non si capisce molto. Intanto la partita si sta concludendo, ecco ora è finita, abbiamo vinto: troppo forti le ragazze, vengono da noi a raccogliere gli ultimi applausi, ma è qui che arriva il difficile, dopo che tutto è finito le ragazze ci dicono: Avete visto che prese? Avete visto che battute?
AIUTOOOOO inizia il panico, purtroppo ce le siamo perse... e loro BRAVIIIIIII, e noi andiamo a mangiare!
Nel prossimo numero altri racconti, questa era solo l’introduzione, quindi: alla prossima, e FORZA CARONNO SEMPRE.


Un augurio a Jennifer Davis, per un pronto recupero dopo l’infortunio.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

 

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

LE SOLITE POLEMICHE

Riprendiamo, dopo un lungo intervallo, a sparare commenti da dentro il bunker dello speaker, e cosa è cambiato? Nulla. 
Sempre i soliti problemi a cui non si vuole mettere mano. Alla faccia della valorizzazione delle atlete italiane abbiamo la solita invasione di straniere. Si pensava che l’esclusione dalle Olimpiadi creasse finalmente l’occasione buona per cambiare, ed invece? Quest’anno in A1 sono già scese in campo oltre 30 straniere più o meno camuffate, più quelle già tesserate che arriveranno in seguito
(*). La novità di quest’anno sono le atlete della Repubblica Ceca; ne sono arrivate sei, equamente distribuite. È una bella lotta definire la squadra meno italiana: Caserta, Nuoro, Legnano, Forlì: chi ha meno di cinque straniere sembra tagliato fuori. Volete scommettere che questo l’ordine con cui termineranno il campionato sarà direttamente proporzionale al numero di straniere? (**)
Un altro commento riguarda l’Azzanese: da qualche anno forte squadra, sale in A1, poi alla fine non solo rinuncia (favorendo guarda caso il Nuoro!), ma praticamente disfa anche la formazione: c’è chi smette e chi cambia casacca, e si ripresenta con una squadra nuova tutta da scoprire. 
Un’altra delle cose che non vanno è la solita gestione dei campionati giovanili. C’e chi che non ha la più pallida idea di cosa voglia dire gestire squadre di ragazzine e crede di essere negli USA, quindi vorrebbe che tutti giochino al sabato, e tutti in contemporanea!
Sembra gente che non sa nulla di gestione delle famiglie, di Cresime e Comunioni, di scuola e di problemi di campi, trasporti, accompagnatori e allenatori. Boh!
Solitamente le società che hanno un po’ di buon senso si accordano per giocare durante la settimana, potendo mettere a disposizione tutto ciò che serve per seguire al meglio le giovani. Anche quest’anno (per il campionato Ragazze) avevano già pronto un calendario che permetteva di giocare un numero elevato di incontri e nella maniera più efficace, abituando le atlete a disputare il doppio incontro già nella categoria giovanile. Invece, con argomentazioni inconsistenti, tutto rovesciato da chi “decide”; e così giocheremo poco, a vantaggio di chi e di che cosa resta un mistero.
Per finire complimenti a Jennifer Davis, che non solo è un grande battitore del Caronno, ma trova anche il tempo per lanciare contemporaneamente nel Caserta.
(*) Vista la poca attenzione al vivaio, è inevitabile.
(**) Qui non ci interessa se il passaporto è italiano o se la normativa equipara le comunitarie alle italiane, badiamo alla sostanza: dove sono le atlete del vivaio nazionale?