Palla Mancata 

ANNO IX - NUMERO 3

4 LUGLIO 2009

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

IN ATTESA DELLE VACANZE


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

TEMPISMO

Il tempismo è quella dote che consente di essere al posto giusto nel momento giusto. A volte la parola si usa come un ossimoro: cosa ci faceva l’esterno fuori posizione su quel line che sarebbe finito sulla recinzione? Chi scrive su Palla Mancata, per tradizione ha ampia libertà di scelta di argomento e stile. La redazione effettua un larvato “controllo” solo attraverso commenti asteriscati o note del redattore. Raramente quindi ci si trova con articoli che ripropongono lo stesso tema. In questo numero, sia Dox che il ghost writer che per l’occasione sta dietro Dape, ripropongono un tema che sta a cuore alla società. Non c’è due senza tre, quindi parliamone anche nell’editoriale.

Il 27 e 28 giugno si sono tenuti ad Ancona gli Stati Generali della FIBS. Sul tappeto i lavori di quattro commissioni, tra cui quella che ci ha visto direttamente impegnati, che ha prodotto il Libro Bianco del Softball, con le proposte fino al 2012. Questo documento ha una importanza unica per il movimento, rimandiamo quindi tutti ad una attenta lettura. Ci riconosciamo pienamente nelle proposte avanzate ed approvate dalla commissione, che in estrema sintesi potremmo riassumere nei seguenti punti:

  • decisivo rilancio dell’attività giovanile;

  • riduzione dell’impiego delle atlete straniere;

  • significativo allargamento della prima serie;

  • impegno delle strutture federali per la nascita di nuove società.

È facile prevedere qualche feroce opposizione a questo programma, a chi propone altri modelli consigliamo di guardare attentamente le prime pagine del libro bianco, dove viene svolta l’analisi quantitativa del softball italiano. Un dato per tutti: nel 1999 vi erano in Italia 148 squadre (seniores + giovanili), quest’anno quelle iscritte sono 105. In che significa una riduzione di circa il 30%, questo sarebbe lo sviluppo del nostro sport?


CLASSIFICA AGGIORNATA AL 14 GIUGNO 2009

 

GIRONE A

PG

PV

PP

%

La Loggia (TO) 26 25 1 961
Rheavendors 26 23 3 884
Saronno (VA) 24 19 5 791
Staranzano (GO) 26 12 14 461
Verona 28 12 16 428
Azzanese (PN) 30 12 18 400
Cairo M. (SV) 26 9 17 346
Cagliari 26 8 18 307
Bolzano 22 5 17 227
Orgosolo (NU) 26 5 21 192

 

Personaggio della settimana: Valentina Ferrari, la sua è una stagione d’oro, con media battuta sopra 350


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

CONOSCIAMOCI MEGLIO
di BIDUS

Nel corso di una stagione, visitiamo molte cittadine e paesi disseminati lungo lo stivale, naturalmente non abbiamo mai il tempo di conoscere i luoghi, di sapere cosa c’è di importante, di caratteristico, calpestiamo solo vialetti ghiaiosi, marciapiedi bollenti e prati più o meno verdi.

Lo stesso vale per la gente, ci conosciamo più o meno tutti, ma si tratta di conoscenze superficiali, non approfondiamo mai oltre il saluto formale e la stretta di mano (a volte), vedere i luoghi e salutare le persone non vuol dire capire, anzi l’atto fisico del vedere e dell’incontrare altre forme umane pensanti, non assume nessun significato se non è accompagnato dalla consapevolezza dell’unicità dei nostri simili che incontriamo e dal desiderio di conoscerli.

***

Quindi, dopo avervi fracassato i lapislazzuli, vengo a raccontarvi di noi. Il torinese ha una sola grande ossessione: la Fiat; prima ci si lamentava che c’era troppa Fiat, ora ci si lamenta che non ce n’è più. Torino è una delle quattro città del mondo in cui si costruiscono pezzi di stazioni orbitanti internazionali, ma per tutti rimarrà sempre la città della Fiat.

La Loggia, poi, che dista solo nove chilometri dalla città, è sempre stata adibita a dormitorio dai poveri pendolari della grande mamma, come un infinità di altri centri a ridosso delle metropoli, La Loggia ha subito grandi trasformazioni, da paese agricolo, quale esso era, si è trasformato in centro in cui l’industria ha sospinto ai suoi margini i campi, manca un vero senso di appartenenza, che in questo periodo buio, manca un po’ da tutte le parti, forse anche dentro noi stessi.

Da buoni figli di montagna siamo un po’ diffidenti, e non diamo facilmente confidenza, siamo diffidenti nei confronti del milanese, perché ostenta tutto ed è più bravo in tutto, al torinese povero il milanese sta proprio sulle palle, appunto perché è ricco e lo dice.

Siamo diffidenti nei confronti dei genovesi, che sono dei cugini alla lontana, dei parenti brontoloni che stanno al mare, siamo diffidenti nei confronti dei francesi, li tolleriamo, considerandoli una presenza abituale e poco fastidiosa, come le galline che razzolano libere sull’aia, vengono a fare la spesa da noi, ma non hanno ancora imparato una sola parola di italiano, grandeur ?

Nel softball, poi, ci sentiamo come una razza animale in via di estinzione, per far giocare con continuità la nostre cadette, siamo emigrati nelle terre longobarde, con le nostre valigette di cartone, spesso guardati con fastidio, accettati ma, un po’ come l’influenza di stagione, sai che devi farla e prima passa e meglio è. Nel giro di pochi anni sono scomparse gloriose società, che hanno fatto la storia del softball piemontese, siamo diffidenti anche nei confronti di noi stessi, ci manca la mentalità della cooperativa, se siamo due proprietari e possediamo ciascuno un campo di grano, non compriamo insieme, unendo gli sforzi, un mietitrebbia, ne compriamo due, in modo che ognuno abbia il suo e spendendo il doppio. Siamo piemontesi, non amiamo essere criticati perché ci critichiamo già da soli, lamentandoci e crogiolandoci nei nostri guai, siamo piemontesi, falsi e cortesi. Salud.


VISTO DALLA CURVA

SECONDO NOI
di DAPE

Rieccoci di nuovo sulle pagine di pallamancata, belli carichi e agguerriti come sempre, perché oggi affrontiamo un argomento che a noi, e credo a tutti gli appassionati di softball, sta a cuore, quello della splendida e perfetta Federazione (FIBS).

Ci sono un pò di cose che noi Ultras non capiamo: la FIBS si è impegnata nella campagna per far tornare il softball alle Olimpiadi. Bene! Siamo contenti, ci sembra una bella iniziativa mirata a far crescere questo sport, ma allora perché non fa qualcosa per limitare il numero delle oriunde e delle straniere nelle squadre di club? Perché non limita il numero delle oriunde in nazionale?

Come si può pensare in grande? Già questo sport in Italia non è molto conosciuto, in più la Federazione sembra fare troppo poco per diffonderlo e difenderlo.

Vi rendete conto che in Italia è forse più conosciuto il tamburello? Vi pare possibile (senza nulla togliere al tamburello)? 

Avanti di questo passo e il softball morirà, altro che Olimpiadi!

Pensate ad una ragazzina che in Italia inizia a giocare a softball, entra in una squadra, si allena 3 volte alla settimana, gioca il sabato o la domenica, si fa ore di pullman per giocare, si impegna, diventa brava, sogna la nazionale... e poi? Quando arriva il momento viene convocata un oriunda. Secondo voi come ci rimane questa ragazza? Se ha il carattere forte continua a giocare, altrimenti appende il guanto al chiodo!

Questo discorso vale anche per molti Club! Perché la maggior parte delle squadre in A1 non hanno un settore giovanile con tutte le categorie? Forse bisognerebbe far crescere il softball, rinunciando a qualche coppa o qualche scudetto, all’inizio, ma vedere sul proprio campo 100 ragazze e in quel momento la coppa sembrerà di averla vinta comunque!

O almeno questo è quello che leggiamo negli occhi della nostra Società ed è anche il nostro pensiero!


Questo significa lasciare la macchina fotografica in mano ad altri


 
TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

 

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

BIFIDUS

Da un paio di numeri sul nostro foglio appaiono dei pezzulli scritti da un certo Bifidus (nel senso di lingua biforcuta (*) o di effetto intestinale della Marcuzzi?). Si firma in realtà Bidus, ma la tentazione era irresistibile. Però, porca vacca, come scrive bene. Sia di idee che di stile.

Per fortuna abita al di là del Ticino, per cui non mi potrà insidiare il titolo di miglior articolista lombardo.

Abbiamo stroncato due volte il Verona, che alla fine sarà la quarta squadra del nostro girone ai play-off. (**) 

Eccellente, come solito il lavoro delle lanciatrici; Vago ha dimostrato che, anche in una giornata di non perfetta forma fisica, è in grado di sviluppare una velocità di lancio al di sopra della possibilità avversarie.

Erika sembra poco spettacolare, ma tira palle pesanti come mattoni: quando le incrociavano si sentiva un tonfo sordo e la palla non usciva dal diamante. E le battitrici del Verona erano tutte di stazza notevole, vi assicuro. 

Quasi ad ogni partita abbiamo l’esordio in A2 di una cadetta, e sempre con ottimo successo. Oramai abbiamo perso il conto, e molto del merito va alle due allenatrici che per anni hanno preso ragazzine imbranate e le hanno trasformate in piccoli gioiellini. Poi arriva Giorgio che le fa giocare nelle Cadette e nell’Under 21, vince, e dice: “Come sono bravo.” (***)

Poi arriva Argy che le fa giocare in A2 , vince, e dice: “Come sono bravo.” (***)

Per fortuna abbiamo Wilma e Simona (e Alfonso): come sono bravi!

Questi successi delle giovani ci ricollegano ad un discorso che la nostra società porta avanti da anni.

Giorgio ha fatto un lavoro incredibile di organizzazione e di “convincimento” ed ha ottenuto il meritato successo con l’approvazione di un documento che speriamo sia storico per il Softball Italiano.

Se la FIBS proseguirà su questa strada avremo finalmente più squadre e più giocatrici italiane.

Intanto Ragazze e Cadette sono già alle fasi finali, ed anche la Under 21 ha messo un’ipoteca sul passaggio, ottenendo un importante successo per 3-2 sul campo del Legnano con una formazione piena di Cadette!

(*) Di cui l’autore è esperto.

(**) Visto da dove arriva la profezia, i veronesi sono già passati all’acquisto di amuleti in quantità industriale.

(***) ??? ... a volte Dox ha le allucinazioni. Si tratta di organizzazione e di applicazione del detto lombardo “Ogni ofelee el sò mestee”.