Palla Mancata 

ANNO X - NUMERO 6

17 LUGLIO 2010

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

È SEMPRE DERBY


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

SU E GIÙ PER LA VARESINA

I nostri tifosi usano spesso Varese (e la Varesina), nei loro simpatici canti. La Varesina è una ex strada statale (ora provinciale) dismessa dall'ANAS ed in larga parte passata in gestione ai comuni. Da tempo ha cessato di essere la direttrice che collegava in modo rapido Milano a Varese, solo nella sua parte più a nord conserva qualcuna delle caratteristiche iniziali, di certo non nel tratto che da Milano arriva fino, almeno, a Tradate. Nel tempo, questo non-luogo ha assunto, per il softball locale, connotati strategici. 

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Partiamo dai distinguo: si chiama Varesina, ma una parte è in provincia di Milano, quindi il canto "Noi non siamo sotto Milano!", per riaffermare una identità anche filologica. Ovviamente arriva la risposta immediata "Noi non siamo sotto Varese!". In ogni altra attività l'appartenenza provinciale è del tutto ininfluente e scarsamente sentita, ma nel softball, scatta una misteriosa sindrome localistica.

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C'è il "Derby della Varesina". Tra il campo di Saronno è quello della Bariola ci sono esattamente 5,8 Km, tra la Bariola ed il campo di Ospiate 6,8 Km (vedi Google Maps), in altri tempi il Derby della Varesina è stato, alternativamente, Caronno-Saronno, Caronno-Bollate e Saronno-Bollate, dipendeva dalla serie nella quale militavano le squadre, ci sono state anche stagioni con 3 derby! Oggi il derby è tutto varesino, sperando di spostarlo un po' più a sud in futuro, ma qui bisogna solo incrociare le dita, viste le caratteristiche del Caronno nelle finali (se poi ci si mette anche Dox...).

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Ma le cose cambiano, e come spesso accade anche nelle famiglie, ciò che a volte gli adulti non riescono a risolvere viene senza troppi fronzoli brillantemente risolto dai più giovani. A furia di sfidarsi con sportiva rivalità, di ritrovarsi nelle rappresentative regionali, di tessere una rete su Facebook (vale ormai dai 12 anni in su) si creano legami che non possono essere ignorati. Parliamo, evidentemente, della interminabile serie di sfide a livello giovanile tra Caronno e Bollate. Certo, il bilancio sportivo è impari (diciamo 9,5 incontri vinti da Bollate su ogni 10 disputati?), ma questo serve a crescere e se il divario si riduce è un cosa utile a tutti. Dopo l'ultima partita della serie del campionato Under 21 ci è sembrato giusto organizzare una festa coinvolgendo ragazze, allenatori e genitori. Qualità del cibo eccellente (merito delle mamme, se non fossero tali verrebbe da dire per tutte, in milanese, "l'è una tusa da spusaa"), atmosfera rilassata e conversazioni a 360° fomentate dal nostro tuttologo, tanto che alla fine abbiamo dovuto un po' "forzare" l'uscita dal campo.

La rivalità sportiva resta, ma è quella rivalità che serve a costruire e cementare rapporti solidi e durevoli. Chissà, tra trent'anni, quando saranno a loro volta mamme e si troveranno ancora sui campi, magari di diranno: "Ti ricordi la finale del 2009 a Macerata?", oppure "Ti ricordi quella volta al Torneo di San Martino?".


Personaggi della settimana: Le squadre Under 17 ed Under 13, seconde al Torneo di San Martino Buonalbergo (VR)
AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

LIFE IS A CABARET
di BIDUS

Ebbene si, maledetto Carter, mi hai scoperto, nel profondo del mio essere alberga un cabarettista, un citrullo, un buffone di corte, un estremista del faceto, sono felice se strappo un sorriso e mi rallegra il semplice che legge e non si chiede perché, il puro di spirito che non vede polemiche e intrighi, ma gioia e goliardia, la sindrome del “ Buon lavoro” frena la vostra vena di Humour e minaccia il bisogno di noi spiriti liberi di esprimere il nostro dissenso al vostro buon senso.

Il Flagello di Pertusella sprona i suoi amanuensi a consumarsi le dita ed il pochissimo intelletto scrivendo sul Derby lombardo di Softball, di cui parlava già Tito Maccio Plauto ne “ I Menecmi”; un evento che terrà incollate alle poltrone tutte le persone dotate di un po’ di buon senso, che si guarderanno bene dall’uscire di casa per portare le stanche membra negli immensi impianti lombardi, ancora non dotati di aria condizionata e protezione satellitare contro gli insetti, ma per molti sicuramente sarà una delle partite più importanti della stagione, vissuta con quel pizzico di adrenalina in più, che accelera i battiti e annebbia la vista, sarà una settimana un po’ così, in attesa del lancio liberatorio del primo inning che decreterà l’inizio di un magnifico spettacolo.

Avrei volentieri spostato la mia personcina in quel di Caronno, per assistere al duello, ma i compagni di merende del Legnano vengono a trovarci sabato sera, e mi sembrerebbe male non farci trovare in casa, peccato perché volevo consegnare personalmente un omaggio al caro amico Dox, ma ci saranno altre occasioni, ricordati che non sono le dimensioni e l’età che fanno la differenza, mentre l’esperienza è fondamentale, ma ciò non toglie che da acuto osservatore egli abbia colto nel segno e, simpatico come un autista ungherese ubriaco incontrato contromano sullo svincolo di Poggibonsi, non si lascia scappare l’occasione per punzecchiare un vecchierello.

Il Toblerone di Caronno è riuscito a convincere una povera sventurata a scrivere dei pezzi su questa amena pagina, sono molto contento perché la compagnia di Qui e Quo cominciava a diventare noiosa, ed in ogni caso una penna femminile porterà una ventata di aria fresca su Palla Mancata e forse addolcirà il Caiaphas Lombardo. Benvenuta quindi nel club degli scribi per caso, lo stipendio non è molto alto, ma il vitto è buono, l’unico problema sono i quindici chilometri da fare per portare il cibo alle carpe dietro l’esterno centro, ma dico io, non potevi mettere la vasca vicino alla terza?
Chiudo il sipario e mi ritiro nelle mie stanze, non prima di aver augurato a tutti “ Buona fortuna per il derby e buon lavoro”.


MAROSTICATION

GIOVEDÌ GNOCCHI...

Che vita sarebbe senza softball
di LASARA

...
È nell’aria.
Profuma come un piatto fresco di prosciutto e melone.
È invitante. Stimola la vista ed il palato.
È rinfrescante. Prepara la bocca a pietanze più pesanti.
È rustico. Non serve nemmeno il coltello…
Lo voglio oraaaa!!!!
Ma c’è da aspettare.
D’altronde si sa: giovedì gnocchi, sabato prosciutto e melone.
...
Aspettiamo.
...
E lo si aspetta con la stessa bramosia di un cane che osserva il padrone preparargli la ciotolina: “Sniiiifff sniiifff...slurp slurp..!!!”
Si presenta puntuale, ormai da qualche anno, con la stessa costanza dei testimoni di Geova.
“Dlin Dloooon: il giudizio è vicino...”
Fa parlare di sé allo stesso modo con cui si spettegola della peggiore (o migliore, a seconda dei punti di vista) "portaminigonne" del paese: “Mi al su no, ma l’ha ga sü o l’ha ga minga la minogona… ma rob de matt!”
Lo si affronta come si affronterebbe... che so... l'imprevista fine del mondo: “Voglio sopravvivereeee!!!”
...
Lo si vince.
Lo si vince in ogni caso.
Anche se lo si p**de. 
Perché, credetemi, dalle parti della Bariola l'approccio è quello giusto.
Ma la pallina è tonda.... 
(**per evitare che la gente cominci a toccarsi a destra e a sinistra)
...
E, checché se ne dica, quando si parla di derby, non mancano nemmeno rispetto e fair-play.
Parola di Capitano.
P.S.   Dimenticavo: mi piacerebbe sapere se il piatto fresco di prosciutto e melone vi è poi piaciuto...


Chiamiamola pure la festa della Varesina


VISTO DALLA CURVA

PENSIERO FISSO
di DAPE

DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY DERBY
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DERBY


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

MA DOVE SONO TUTTI?

Già da tempo il vostro speaker viene chiamato (spregevolmente) gufo, ma questa volta sono ad un passo dal meritarmi l’appellativo con la maiuscola.
Ricordate il secondo numero di Maggio, quando in tempi lontani il vostro speaker-veggente si era lanciato in un pronostico di classifica a poche partite dall’inizio ed aveva pronosticato per i tre posti dei play-off Caronno Azzanese e Staranzano?
Ebbene, se guardate ora la classifica, vi sono tre possibilità a seconda dello scontro diretto di sabato, di cui daremo i risultati minuto per minuto.
Se l’Azzanese vince due partite, la classifica finale sarà quella scritta sopra, in caso di parità sarà seconda l’Azzanese e terzo il Pianoro, con due vittorie delle emiliane sarà Pianoro secondo ed Azzanese terza.
Il calcolo non è puramente accademico, perché la terza verrà in settembre a Caronno a disputare il primo turno di play-off, e c’è una certa differenza nel trovarsi contro una squadra piuttosto che un’altra.
Per la seconda dell’altro girone nemmeno il vostro gufo ce la può fare: dopo Langhirano (non ancora sicuro primo) vi sono quattro squadre in un punto, e l’unico augurio da farsi è di non beccarsi il Liburnia, non fosse altro per le buone lanciatrici che si ritrova, ed allora potrebbe essere determinante il sorteggio.
A questo punto direte: ma cosa c’entra il titolo? Stiamo parlando di spettatori, che latitano sugli spalti del softball.
Martedì 15 luglio, giorno feriale, campo di Bollate, incontro con le cadette del Caronno (va bene, il livello di gioco è altissimo, ma si tratta pur sempre di un incontro del campionato Cadette). Ore 18, presenti 50, ore 19 presenti 75.

Sabato 10 luglio, campo di Saronno, incontro di A2 Saronno-Cairo (il livello di gioco è quello che è) Primo incontro 15 spettatori, secondo incontro 12.
A questo punto mi incuriosisco e vado a supportare con dei numeri quello che si vede già ad occhio nudo.
A una partita dalla fine della regular season, a Caronno siamo arrivati a 1220 presenze, con una media di oltre cento spettatori a partita.
A Pianoro la media è 50, ma a Verona 26 e ad Azzano (!) 24. E nell’altro girone non andiamo meglio con Livorno 25, Firenze 21, Roma 21, Cagliari 20.
Stiamo giocando uno sport in A2 con meno di trenta persone a partita (sorvolando sul fatto che gli scorer si vergognino, ed aggiungano di loro spontanea volontà qualche decina di anime).
Per chi giochiamo? Per i parenti ed i pochi amici? Vale la pena di spendere soldi per …non farsi vedere da nessuno?
Tanto vale giochiamo il mercoledì mattina alle 6.00 o la notte del venerdì, in estate dalle tre alle cinque si sta benissimo.
(*)
Come si sta spingendo per far giocare più ragazze italiane, così bisognerà trovare il modo di far venire più gente a vederci, altrimenti anche chi è in campo che soddisfazioni può avere se una grande giocata non la vede nessuno?
Per assurdo, invece di pagare una straniera per farla giocare nel deserto, pago io il pubblico per venire a vedere giocare le mie ragazze, con i soldi di un ingaggio offro da bere gratis a tutti i tifosi per tutte le partite.
È una provocazione, ma poi non tanto…
Qualche presidente ci pensi, se anche vince ma nessuno lo sa, che soddisfazione ci trova? Chiudiamo con una riflessione sul derby: è la partita più attesa dell’anno, la più carica di aspettative, la più “dura”, ma sabato arriva un Saronno che ha perso 8 delle ultime 9 partite giocate.
Ci sentiamo privati della tensione e delle soddisfazioni di una bella partita combattuta, qualunque sarà il risultato.
È un peccato vedere una forte squadra ridotta a far giocare delle ragazzine perché non ha più abbastanza titolari.
Sarà bene che i nostri amici saronnesi riflettano bene su quali sono state le cause, e vi pongano rimedio: vogliamo lottare il prossimo anno
(**) con una squadra forte, che sia valida avversaria sul campo e buona amica fuori.
Coraggio Saronno!
Dox “il gufo”.

(*) C'è poco da fare gli spiritosi, durante la partita del record gli spettatori erano spesso numerosi anche alle 2 di notte.

(**) Maledetto gufo, si spera involontario; come dire che perderemo anche quest'anno i play-off?