Palla Mancata 

ANNO X - NUMERO 9

18 SETTEMBRE 2010

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

LUNGO SETTEMBRE


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

AL MOMENTO BUONO...

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare ("When the going gets tough, the toughs get going!").

Adesso il gioco si è fatto duro, e bisogna vedere se duri lo siamo davvero.

Abbiamo guadagnato la terza finale con le Cadette, se anche la squadra Ragazze supera la prossima semifinale si tratterebbe della miglior prestazione mai ottenuta dalla Rhea (prima delle finali). Cerchiamo quindi di analizzare quello che potrà accedere adesso.

Finale A2: sul neutro di Bussolengo nel fine settimana 18-19 settembre saranno di fronte Rheavendors Caronno, Langhirano, Staranzano ed Azzanese. Il bilancio stagionale della Rhea è 3-1 con Azzanese, 4-1 con Staranzano, 1-0 con Langhirano. Basta per stare tranquilli? Difficile risposta, se Caronno gioca sui propri standard verrebbe da dire che ce la dovremmo proprio fare. Guardiamo questa tabella relativa alla regular season.

  Posizione regular season Media battuta Errori Punti guadagnati sul lanciatore
Rheavendors Caronno 1° girone A 321 27 1,86
Langhirano 1° girone B 337 82 1,86
Azzanese 2° girone A 316 46 2,21
Staranzano 3° girone A 275 40 3,57

Verrebbe da dire che il girone A si è rivelato più forte del B, se non avessimo sotto gli occhi la semifinale di Caronno, dove il Liburnia ha gettato via la finale per una sciagurata rotazione dei lanciatori. Detto questo, i dati singolari sono la media battuta di Staranzano inferiore alle altre finaliste, che possiamo ritenere sullo stesso piano e  la difesa colabrodo del Langhirano (80 errori). Inoltre la difesa caronnese si presenta sicuramente come la migliore. Quindi, quali patemi d'animo agitano i cuori delle atlete della Rhea (e di tecnici, dirigenti, tifosi, parenti e amici)? Nessuno se saremo duri, come la circostanza richiede.

Finale Coppa Italia A2: la sede non è ancora fissata, si sa però che nel fine settimana del 25-26 settembre (si giocherà in una singola giornata) saranno di fronte Rheavendors Caronno, Langhirano, Azzanese e Pianoro. Cambia poco rispetto a prima, Pianoro, grande delusa del girone A di A2 (4° posto), cercherà il riscatto. Per completezza aggiungiamo i suoi dati statistici:

  Posizione regular season Media battuta Errori Punti guadagnati sul lanciatore
Pianoro                     4° girone A 286 46 2,43

In questo caso l'incognita è costituita dall'impiego o meno di Sun Yue-Fen, atleta che può sovvertire ogni pronostico.

Finale Cadette: da decidere ancora data e sede, si sa che in campo scenderanno Rheavendors Caronno, Bollate, Macerata e Parma, per una esatta replica della finale 2009, dove Caronno fu secondo. Nelle categorie giovanili da un anno all'altro molte cose possono cambiare, ma va detto che questa finale premia società che seriamente si impegnano nel settore giovanile. Escluse Forlì e La Loggia (in campo nella semifinale vinta dalla Rhea), fa specie piuttosto l'assenza, anche dalle semifinali, delle squadre che compongono l'élite del softball nazionale (ribattiamo il chiodo). Evidentemente per loro le priorità sono altre. 

Finale Ragazze?: il punto di domanda e d'obbligo. Andremo a giocarcela con Valmarecchia e Macerata (in finale due squadre), anche qui sarà necessario essere duri perché il gioco, a dispetto del nome stesso del nostro sport, si farà davvero duro. 


  

Personaggi della settimana: la squadra cadette, vincitrice a Forlì, si guadagna la finale nazionale.
AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

BASSO CONSUMO
di BIDUS

La luce giallognola della lampadina a basso consumo segna marcatamente il mio viso stanco. A volte, quando torno dal lavoro, evito accuratamente di guardarmi allo specchio per paura dell’immagine che mi colpisce la retina, barba lunga, occhi segnati ed i capelli radi appiccicati sulla testa; fradici, dopo una doccia rabbiosa.

Ieri sera ho azzardato uno sguardo ed ho detto a quella faccia che spesso non riconosco: “Questa settimana io passo.“ - non si possono giocare tutte le mani - “Questa settimana io passo!”

Dalle piastrelle rosse ai lati dello specchio le foto di Boniperti e di “Giuanin Lamiera” mi guardano sorridenti, ricordi di quando eravamo veramente grandi, e allora trovo la forza e raccatto la Bic gettata in un angolo, e scrivo: “Forse perché son vivo.” 

Simpaticamente

Scrivo una frase ritrovata dagli archeologi della normale di Pisa in un sito di scavi, effettuato con il contributo della regione Lombardia, nei pressi del triangolo del softball Lombardo. Nell’antico portale in pietra che introduceva, forse, in uno dei primi campi da softball dell’età pre-romana, una mano decisa scriveva: “Gros Ke’l slarga Long Ke’l pika Dur Ke’l dures”. Eminenti scienziati si sono chiesti per anni cosa potessero significare queste parole ed al termine di lunghi studi, la risposta pare sia da ricercarsi in una specie di misura standard per la costruzione dei campi, lunghi, larghi e durevoli nel tempo. Ne abbiamo conferma visitando la spianata di Caronno Pertusella, che ricalca fedelmente le antiche misure.

Stizzito

Dal continuo ripetersi del luogo comune che accompagna il Torinese in giro per i campi da softball, “Torinese falso e cortese”. Non siamo forse tutti un po’ falsi e un po’ cortesi? Quando ci ritroviamo tra presidenti nelle inutili riunioni in centro Italia e scambiamo sorrisi e strette di mano facendoci complimenti che farebbero morire di vergogna anche Pinocchio, non siamo tutti falsi quando facciamo finta che tutto vada bene nel movimento del softball italiano e tiriamo avanti, ognuno guardando al suo orticello senza trovare il coraggio di urlare che nulla va bene, che stiamo lentamente morendo, che le Federazioni regionali sono senza soldi, senza ricambi direzionali, senza aiuto e senza idee, siamo quindi anche cortesi quando non evidenziamo almeno con un’alzata di sopracciglio la stupidaggine di non obbligare le Società ad usare solo lanciatrici italiane almeno nella Coppa Italia nell’ISL ? Ed allora si, siamo falsi e cortesi, ma guardate bene dentro di voi e scoprirete che siamo in allegra compagnia.

Torino

Non so se voi annichiliti sopravissuti alla Milano da bere, siete mai stati a Torino, splendida città magica e barocca, si respira un’atmosfera aristocratica da città regale. Torino ha ispirato le poesie di Gozzano e le opere di Nietzsche, una città molto più simile a Parigi che a qualunque altra città italiana, ma bisogna saperla conoscere, bisogna saperla amare, venite a trovarci , sarete nostri graditi ospiti. (Si ringrazia l’editor per lo spazio concesso per questa pubblicità della città di Torino, che in cambio mi passa i buoni per la bagna caùda ).

Ultime

Notizie di pochi minuti fa danno per sicuro il ritrovamento di un’antica colonna nei pressi della cittadina di La Loggia, pare sia tutto ciò che rimane del primo campo da softball costruito dai Taurini nelle vicinanze del Po, un’antica iscrizione cinge la base dove una mano alcolica ha scritto:”As pòl nen piese na galina per le pùpe“.

Un beso.

GB


MAROSTICATION

CAUSE DI FORZA MAGGIORE

Che vita sarebbe senza softball
di LASARA

È arrivata una telefonata in redazione: "Mi hanno rubato la macchina ... sto correndo dietro a cento cose ...  non riesco a scrivere l'articolo."

Parafrasando il sottotitolo della rubrica, che PM sarà senza Marostication?


VISTO DALLA CURVA

PER LA GLORIA
di DAPE

Momento caldo, momento bello,
momento caldo, momento bello,
tenetevi forte, siamo entrati nella fase finale dei playoff,
ora non si scherza, ora si combatte per la gloria,
nell'arena le nostre gladiatrici proveranno ad entrare nell'olimpo,
nell'arena sugli spalti noi chiediamo sangue (*),
scatenate l'inferno, potete e dovete farlo,
in questo momento la voglia di vincere deve essere l'unica cosa che ci fa muovere,
avanti leonesse, combattete senza paura e che la buona sorte sia con voi.
FORZA CARONNO SEMPRE. 

(*) Si intende: abrasioni alle ginocchia a seguito di scivolate in base (ndr).


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

DOVE GIOCARE I PLAY-OFF

Da qualche anno, per nostra fortuna, Caronno si ritrova a settembre a dover giocare play-off e finali di molte categorie, diversamente da altre squadre che ad agosto appendono il guanto al chiodo, o giocano una finale ogni tanto.

Il problema che vogliamo evidenziare è quindi limitato a poche squadre, purtroppo sempre quelle, ma non per questo è di scarsa importanza.

Cominciamo con un’immagine: Langhirano, semifinale della Coppa Italia di A2, terza partita, spettatori 1 (uno, leggasi uno solo), è stato fotografato, ma poi se n’è andato al terzo inning. Un dirigente del Caronno e una giocatrice si occupano di segnare punti e lanci sul tabellone.

Altra immagine: semifinali nazionale Cadette a Forlì: non c’è speaker. All’ultimo inning della seconda partita si crea una situazione complicata di parità, vanno interpretate le regole del concentramento, vanno conteggiati gli inning delle lanciatrici, si va o no al tie-break, per fortuna il Forlì segna e risolve il problema, ma il pubblico viene privato di un commento che avrebbe dato ulteriore interesse all'incontro.

In tutti i casi il problema è lo stesso: si giocano finali su campi poco adeguati, senza speaker e senza pubblico.

La risposta è: dobbiamo trovare dei campi “baricentrici” (chissà che forma avranno?) per non far spendere troppi soldi in trasferte alle squadre. Giusto, ma non si può imporre uno standard minimo per le finali nazionali?

In risultato è che i campi sono sempre più o meno gli stessi, vista la geografia del softball italiano, e potrebbe andar bene se fossero tutti belli, ben mantenuti, cioè con l’erba tagliata, gli addetti alla manutenzione, indispensabili in caso di pioggia, un bar, lo speaker e spazi verdi utilizzabili. Per il momento notiamo che soddisfano parzialmente a questi requisiti i due campi visitati lo scorso week-end: Forlì e San Martino Buonalbergo, pur doverosamente ricordando che le gentilissime società ospitanti hanno offerto il pranzo alle atlete ed agli accompagnatori.

Quanto alle distanze, Forlì non era proprio comodo per La Loggia, che si è sparata quasi 900 km in una giornata (Caronno era più "baricentrica"). Inoltre, riandando col pensiero anche all’anno scorso, ci siamo fatti cinque concentramenti non proprio in casa: Bolzano e Verona le Ragazze, Trieste, Macerata e Forlì con le Cadette.

Non è che si può cominciare a giocare anche a Caronno Pertusella e Bollate, visto che le due squadre sono spesso (Bollate sempre)  in finale nelle varie categorie? O magari, se si vuole un campo neutro, giocare a Saronno o Legnano?

I criteri da seguire quindi non dovranno essere solamente i chilometri, ma anche - nell'ordine - il campo, bello e ben tenuto con addetti sufficienti e competenti, i servizi, con bar, speaker, scorer e la presenza di pubblico, senza il quale è perfettamente inutile disputare belle partite. 

È certamente meglio farsi cento chilometri in più e giocare bene su un campo accogliente, che risparmiare cento euro per giocare male nel deserto.