Palla Mancata 

ANNO XI - NUMERO 12

25 GIUGNO 2011

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

ANCORA DERBY


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

BIODIVERSITÀ

Da sempre sosteniamo che le differenze sono il sale di ogni interessante e creativa discussione, ecco quindi che accogliamo con interesse gli spunti che ci vengono forniti. 

Abbiamo battuto il tasto degli spettatori ed ecco che qualche osservazioni arriva da Bidus. Sarà un caso? È la seconda volta che ci vediamo nella necessità di accostarlo ad un celebre piemontese, Giorgio Bocca. Forse si consultano prima di scrivere gli editoriali, uno su Repubblica, l'altro su Palla Mancata. Infatti nel supplemento settimanale di Repubblica di questa settimana Bocca apre proprio parlando di pallone elastico (di cui la Pallapugno riteniamo, si spera non a torto, sia una variante locale). 

Ecco a lato la prima parte dell'articolo.

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Però! Non male in fatto di sportività, d'altra parte l'articolo (a partire dal titolo) vuole trattare il tema della corruzione. 

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Ma l'argomento sono gli spettatori, quindi ritorniamo a bomba e rispondiamo alla domanda "cui prodest?" L'attività sportiva può essere intesa in molti modi: c'è chi la pratica a livello individuale per tenersi in forma, c'è lo sport amatoriale, quello dilettantistico e quello professionistico. 

Per le due ultime accezioni, dove si pratica, quindi, l'agonismo, gli spettatori sono una componente essenziale della competizione sportiva. 

Non riusciamo a concepire una partita di qualsivoglia sport in uno stadio deserto, tant'è che una delle punizioni sportive che possono essere inflitte è quella di giocare a porte chiuse.

Insistere a contare gli spettatori è un modo per porre domande di altro tipo, che vogliono andare al nocciolo della questione.

- Qual è lo scopo ultimo della nostra attività?

- Quale il senso per investire tempo, soldi e fatica?

- Quale il ritorno?

Riteniamo che un senso a tutto ciò lo dia la condivisione di una passione, vista attraverso la partecipazione del pubblico.

Che il pubblico sia competente è un fatto secondario, ciò che importa è che vi siano persone (il maggior numero possibile) interessate a passare un pomeriggio o una serata in compagnia, mangiando l'hot-dog o la salamella, guardando una partita di softball

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Quando sugli spalti ci sono 20 persone, per chi giocano le atlete? Per se stesse? Per l'orgoglio degli allenatori? Per la mania di grandezza del presidente o dello sponsor? 

Siamo convinti che, scommesse a parte, le 500 persone che guardano la Pallapugno realizzino se stesse mentre realizzano gli atleti in campo. 

Spesso durante le partite dei campionati giovanili (a Caronno Pertusella come a Bollate) ci troviamo a contare le persone in tribuna ed a commentare: "Oggi ci sono più persone che a...", avendo in mente la tabellina degli spettatori contati alle partite di A1 presentata nei numeri 9 e 11 di PM.

Si può "pompare" uno sport contando sulla disattenzione o sull'ignoranza, ma la prova del nove arriva sempre, ed è, piaccia o no, il numero degli spettatori presenti in tribuna.


Personaggio della settimana: Emanuele Palomba (degli Wave), dopo il fuoricampo ci sono state persino le basi intenzionali; non male per un neofita.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

QUELLI CHE CONTANO I GRANELLI DI SABBIA
di BIDUS

Da alcune settimane notiamo, sconvolti e perplessi, confusi e infelici, un accanimento terapeutico nei confronti del numero di spettatori presenti in giro per lo stivale all’interno dei campi adibiti al fantastico giuoco del softball. 

Il nostro direttore non direttore, il mastino di Bariolaville, analizza schemi e grafici, sguinzaglia ominidi mascherati da Buondì Motta alla conta di ignari spettatori seduti su sedie o su spalti in legno e finanche in alluminio anodizzato, o sdraiati su prati, allungati su panche o dormienti su comodi teli da spiaggia. 

A questo proposito uno spettatore di Poggibonsi domanda se gli spettatori assopiti o svenuti contano, ed un altro di San Casciano chiede se deve mettere un cartonato quando va al cesso.

Ma la vera domanda che sorge dal labbro screpolato dal sole del Sahara, dove mi trovo per misurare il diametro dei granelli di sabbia per conto della Federvolley di Mosca, è:  cui prodest?.

Cari consumatori compulsivi di cassoeula, simpatici frequentatori di sacri prati, cosa cambia nella tragica situazione in cui versa il softball italiano se nel limitare di un campo da softball assistono 48 anziché 63 spettatori? Quale perversa soddisfazione può dare conoscere l’esatto numero dei supporter che hanno assistito a Nuoro – Macerata? A mio modestissimo e discutibilissimo parere nessuna. 

Sono i numeri in sé che sono ridicoli e denotano l’enorme disinteresse verso il batti e corri femminile del pubblico sportivo Italiano.

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Per portare un esempio che possa far sì che la vostra depressione raggiunga limiti intollerabili e prendiate la fatidica decisione di squartarvi l’addome flaccido con la spada da samurai dignitosamente falsa che avete pagato uno sproposito nel corso del vostro ultimo viaggio a Rimini, voglio parlarvi della Pallapugno. Sport praticato in una ristretta cerchia di paesi piemontesi, senza sbocchi a livello nazionale e senza nessuna visibilità televisiva. 

Esso è seguito in media da circa cinquecento spettatori, ribadisco 500 spettatori assiepati sull’unico lato disponibile del rettangolo di cemento dove si svolge l’autoctono evento sportivo. 

Le situazioni logistiche ed ambientali sono pressoché simili alle nostre, gradinate in cemento o in legno senza copertura, nessuna manifestazione o intrattenimento di contorno all’evento principale, il ristoro latita ed è fornito solitamente dal bar - tabacchi - drogheria - farmacia del paese, che per l’occasione resta aperto durante la gara, ma vi consiglio di farvi accompagnare da un indigeno, altrimenti potreste non essere serviti se non parlate il dialetto del posto.

E quindi, sorprendentemente vivi anche se non forniti di mezzi per pensare, perché questa fetta di italiani abbrustoliti dal sole delle vigne segue con passione questo sport?

Ci sono diversi motivi, ma l’unica vera ragione è che questi fratelli padani, rubizzi intenditori di uve Nebbiolo, amano il loro campione e quando lui vince tutto il paese vince con lui.

Nelle case sono appese le foto dei campionissimi del dopoguerra, ingiallite dal tempo, e ancora si parla di quella palla rimbalzata contro il muro che ha frantumato la dentiera del medico condotto il 15 luglio del '52.

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Quando la gente comune, non gli addetti ai lavori, verrà al campo per vedere le gesta di Stella Turazzi e Christina Rolla, quando terrà sul comodino vicino alla foto listata a lutto di Pirlo quella di Sara Marostication, allora vorrà dire che il pubblico sarà vicino al nostro sport, quindi, amici miei, forse occorre più spettacolo e meno calcolo, ben venga allora il campo cortino dove possiamo assistere a molti home-run e dove la gente si diverte ed aspetta il momento di vedere volare la palla fuori dal campo. Alla prossima.

GB


OLTRETEVERE

NON CI CAPISCO PIÙ NIENTE!
Dr. Jekill & Mr. Hyde

Non che prima ci capissi di più ma adesso sono andato oltre.
Vado a vedere sul sito di softballitalia.it se c’è qualche bel filmato nuovo e lo trovo chiuso, con una scritta che recita: 

Sito chiuso

a causa della imminente fine del Softball in Italia

due righe laconiche senza altri commenti.

Ci sarà un motivo o avranno avuto una soffiata ed hanno abbandonato la nave prima che affondasse, andando in cerca di lidi migliori (il rugby no … vi prego!).

Sanno qualcosa che non sappiamo?

Il baseball ha ucciso il softball?

L’uomo ragno ha ucciso il softball?

È stato Mourinho perché gli toglieva notorietà?

Boh …

È un peccato, perché gente volenterosa che andava in giro per l’Italia armata di cinepresa e macchina fotografica e che avesse poi la voglia e la passione di tenere un sito in ordine ce n’è poca, ed è un peccato perderla.

Ci piacerebbe conoscerne i motivi … forse un giorno.

O forse veramente il baseball ha ucciso il softball.

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Dicevamo nel precedente numero di PM che la Nazionale Under 19 di softball non andrà in Sudafrica, in veste di Campione d’Europa, a giocarsi il mondiale.

Le ragazze devono studiare e non possono perder giorni di scuola! (questa la motivazione della FIBS).

Vero, ma da più parti si pensa che in realtà manchino i soldi o non li si voglia spendere per il softball.

Ebbene, quasi a conferma di questa teoria del complotto che menti malate osano immaginare, leggo sul sito della FIBS (e qui riporto con un bel copia – incolla): 
Si raduna il 3 luglio la nazionale che rappresenterà l'Italia al primo Mondiale "Under 12"
L'Italia parteciperà al primo Mondiale Under 12, che la Federazione Internazionale (IBAF) organizza a Taipei (isola di Taiwan, negli stadi "Ten Mou", "Youth Park", "Shing Sheng") dall'8 al 17 luglio.

Questi sono i miei commenti:

- La Nazionale Under 12 di Baseball ?

- A Taipei (Taiwan) dall’8 al 17 luglio? (cioè dall’altra parte del Mondo)

- E perché non la Nazionale di mini-baseball ?

Cioè spiegatemi: per 16 ragazze Under19 di sana e robusta costituzione, che hanno vinto il Campionato Europeo, che giocano tutte in A1 e qualcuna ha già partecipato ai raduni della Nazionale Senior, ragazze che sono e saranno il futuro del softball, GLI EURO (i soldi) NON CI SONO.

Per mandare 20 ragazzini Under 12 (che poi magari metà di questi ringrazierà e smetterà di giocare a baseball) GLI EURO (i soldi) CI SONO?

Non oso poi pensare a come saranno fatte le selezioni, saranno fatte all’italiana come ad Amici della De Filippi o X-factor: chi ha la mamma più bella o il presidente più introdotto nell’ambiente potrà andare a questa gita – premio (a spese della FIBS, fino a prova contraria, e se così non fosse andrebbe detto subito per evitare attacchi di mal di stomaco a molti)

Forse è per questo che Softballitalia ha dichiarato l’imminente fine del softball Italiano, perché è più avanti di noi.

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Nel numero precedente avevo parlato anche della prima partita di baseball femminile, augurandomi che quantomeno non avessero speso molto per farla.

L’ospitalità di 29 atlete + svariati coach, manager e addetti lavori è comunque costata, ma la cosa che mi ha colpito di più sono state le foto pubblicate sul sito della FIBS (che potete andare a consultare).

Divise dell’ITALIA in piena regola per tutti, e che divise! E per una partita solamente poi… Pantaloni, magliette, cappellini ecc., tutto materiale che qualcosa (oltre all’ospitalità) sarà pur costato. Ma era il baseball, mica si poteva fare brutta figura.

Anche se poi, guardando attentamente le foto, noto con tristezza che le pose e gli atteggiamenti delle giocatrici non sono proprio atletici o da praticanti collaudate (altra gita premio?).

La cosa ancora più assurda è che le atlete che hanno partecipato a questa performance erano per la stragrande maggioranza del centro-sud, cioè arrivavano da quelle regioni che NON hanno un campionato di Softball (e nel frattempo le loro corregionali beccavano scoppole da tutti nel Torneo delle Regioni).

Forse sarebbe stato meglio si fossero date al softball … magari potevano dare una mano alle loro compagne.

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Ho scoperto anche che al Tuscany Series (importantissimo torneo di fine luglio) i tornei di baseball sono aperti a ragazzi/ragazze (in tutte le categorie). Mi sono detto: ma allora è proprio una moda! Al centro-sud c’è la mania del baseball e si vede. 

Mi sono chiesto: ma cos’è … un tentativo di scissione o di destabilizzazione?

Mi vedo già gli scenari:

Al nord: il softball (Piemonte – Liguria - Lombardia – Emilia R. – Veneto – Friuli VG)

Al centro-sud: il baseball. 
Magari tutto questo perché quelli del centro-sud sono più lungimiranti di noi ed hanno già capito che i soldi vengono usati più facilmente per il baseball.

E allora diamoci dentro anche noi polentoni, convertiamoci … allunghiamo i campi, allunghiamo la distanza tra le basi, basta pantaloncini corti e vai di pantaloni lunghi.

Credo che la Federazione debba fare un passo indietro e riflettere sulla partecipazione al Mondiale di softball Under 19 in Sudafrica … un po’ per credibilità e un po’ per par condicio.

Poi i corsi di recupero scolastici li pagheranno volentieri i genitori.

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Consiglio per le praticanti: diamoci dentro che siamo nei mesi caldi e il bello del gioco viene adesso. 


VISTO DALLA CURVA

SENZA PAROLE
di DAPE

Premettendo che sono l'ultimo a poter criticare questo sport, sia nel bene che nel male, vorrei solo dire che: Ok, gli arbitri in tutti gli sport sono esibizionisti, ma come nel softball credo non ce ne siano, forse si sentono in diritto di fare i fighi perché giocano delle donne e loro essendo (nella maggior parte) uomini non possono permettersi di essere criticati, loro devono essere sempre le prime donne del carrozzone, senza un minimo di buon senso, e se messi sotto pressione non capiscono più nulla.

Credo che questo loro comportamento sia dovuto al fatto che, sapendo di non essere adeguatamente preparati, al primo problema vanno in crisi.

Perché dico ciò? Per quello che è successo sabato sera contro il Forlì dove Geovanny è stata espulsa per aver tirato in terra il caschetto (che accidentalmente è finito al ricevitore del Fiorini).

So benissimo che si tratta di un gesto da non fare, ma siamo esseri umani e a volte può succedere.

Io non mi sento di giudicare il gesto Geo perché bisognerebbe entrare nella sua testa per capire cosa l'ha portata a fare quel gesto e soprattutto dico, che è facile fare i buoni comodamente seduti in tribuna, in campo cambia tutto.

Fatto sta che, dopo che il caschetto ha toccato il ricevitore, è arrivato l'arbitro correndo come un pazzo verso Geo, neanche avesse tirato fuori una pistola e le ha urlato in faccia: FUORI. Ci può stare, ma altrettanto giusto è arbitrare bene, così tutti sono sicuramente più sereni. 

Il nervosismo delle atlete è spesso determinato da certe chiamate arbitrali, poi partono le reazioni (sbagliate), ma che vanno capite.

FORZA CARONNO SEMPRE.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

DOX È IN VACANZA

Una settimana di respiro per tutti coloro che non ce la fanno più a star dietro al Dox-pensiero.

Nel frattempo considerate che il nostro, rientrando temprato dalla vacanza, ne avrà per tutti ancora più di prima.

Scampiamo (per ora) un'altra polemica sabauda, ma temiamo che la tregua sarà di breve durata.