Palla Mancata 

ANNO XVI - NUMERO 8

12 GIUGNO 2016

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

DERBY DELLA VARESINA


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

ANCHE QUESTA È FATTA

Il 4° Torneo della Repubblica ha segnato un punto di svolta per la manifestazione.

Ah, però! Un articolo sulla Gazzetta dello Sport! Sarà anche frutto della collaborazione con la FIBS, quindi non vero e proprio giornalismo sportivo, ma pensare che in tutti i bar italiani dove si legge o anche solo si sfoglia la rosea siamo stati in evidenza fa un certo effetto.

Si è trattato della prima volta di una squadra extra europea. Avevamo avuto il Venezuela al Città di Caronno del 2008, ma si trattava di una avvicinamento della squadra caraibica a Pechino per le Olimpiadi, quest'anno la forte formazione di Porto Rico è intervenuta come vera partecipante, e protagonista.

Cinque giorni e sei squadre, sembrerebbe un torneo di routine, almeno rispetto a precedenti manifestazioni, ma non è stato così. Intanto il meteo si è messo di mezzo costringendo gli addetti ai campi (Caronno Pertusella e Bollate) ad un lavoro che avrebbero francamente evitato, ma la criticità maggiore ce la siamo in un certo senso creata noi.

Ogni anno cerchiamo di migliorare, alla fine quelli che una volta erano particolari secondari diventano elementi discriminanti. Ricordiamo che quest'anno abbiamo il cablaggio TV in alta definizione, la diretta streaming con la regia sul campo è diventata normalità, ma dietro c'è parecchio lavoro nascosto.

Nello sport a volte si assiste ad un gesto tecnico complesso, che la naturalezza dell'atleta che lo compie sembra rendere facile. Non bisogna dimenticarsi di tutto ciò che è costato in termini di impegno, fatica, applicazione, determinazione, tempo e concentrazione.

Al mattino chi arrivava sui campi trovava tutto a posto, non un pezzo di carta per terra, cestini puliti, erba tagliata, terra rossa perfetta. Sembrava tutto molto naturale, ma evidentemente ciò è il risultato di un lavoro umile e oscuro che determina la qualità del risultato.

Ricordo nel 2003 Mike Jennings, allora Presidente della ESF (European Softball Federation) che durante i saluti alla cerimonia di chiusura del campionato europeo disse: "Guardatevi intorno, tutte quelle magliette gialle hanno determinato il successo della manifestazione". Avevamo scelto per l'occasione il giallo per le magliette dello staff.

C'è sempre un lavoro oscuro che rende possibile l'evento, così come c'è chi lavora sei mesi per prepararlo, è necessario che ci sia chi sgobba dietro le quinte durante la settimana delle gare.

Quest'anno abbiamo fatto una prova generale per il Campionato Europeo 2017, organizzato da Bollate, che ci vedrà partner organizzativi con una trentina di gare da disputare al Francesco Nespoli.

Speriamo nel meteo.

Visto che si è giocato dall'1 al 5 giugno molti sono andati con la memoria al 2010, quando abbiamo giocato la partita record per 120 ore consecutive: non una goccia di pioggia e non una zanzara (per la verità anche quest'anno). E se avesse piovuto come quest'anno? Solo ad evocare l'ipotesi infausta vengono i brividi, meglio non pensarci.


Personaggi della settimana: Ancora loro Karla e Quianna miglior battitore e MVP al Torneo della Repubblica.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

DIVAGARE
di BIDUS

Bello, con la brillantina in testa, con le scarpe di koppale, l'andata un po' per male e in bocca il riso amar. Ineccepibile arbitraggio del Dox in trasferta a Cartoonia. (*)

Approfittiamo di questa pagina per ringraziarlo della professionalità e dell'aiuto, se non avesse avuto il tacco 12 traballante sarebbe stato perfetto. Una voce incontrollata al termine delle tenzoni lo dava rapito da un gruppo di facinorosi che volevano bruciarlo, tutti i presenti si sono attivati per aiutare e in un attimo sono stati raccolti dieci litri di benzina. Naturalmente si tratta di un "juego", gioco come dicono in Spagna.

Sono venuto a trovare il mio amico Alcides, grande giocatore di scacchi con il quale condivido la passione per la raccolta delle etichette di banane (**), ma in particolar modo condividiamo il modo di porci nel contesto quotidiano. L'invisibilità.

L'essere invisibile in mezzo alla gente è una forma che puoi acquisire volontariamente o sopportare per imposizione.

Io ho scelto di essere invisibile fin dall'infanzia. Nato alla fine degli anni cinquanta quando Pietro Nenni condannò senza precedenti l'intervento russo in Ungheria, figlio di un operaio FIAT giocavo per strada in mezzo ai cantieri della Torino di periferia. Più largo che alto ero sempre relegato in porta per via delle mie scarse doti sportive. Isolato tra i due cenci buttati per terra in attesa di un tiro che non arrivava mai, nel mio deserto dei tartari personale mi rendevo conto che la mia presenza era ininfluente, i miei compagni difendevano come se la porta virtuale non fosse presidiata, inconsapevolmente convinti che io non esistessi.

Non ho mai cercato di emergere per paura di esporre il mio flaccido aspetto ipernutrito da una madre che dispensava cucina veneta unta e grassa e merende ipercaloriche fatte di " fetta di pane con burro e zucchero".

Fino agli anni in cui la guerra in Vietnam cambiò il modo di guardare l'America sono cresciuto spensierato giocando a rialzo e infilando frecce di carta nei giavellotti correndo lungo le scale dei palazzi in costruzione. Più passavano gli anni e più mi rendevo conto che mi piaceva essere invisibile. Durante le infinite riunioni di famiglia o ai matrimoni io stavo seduto solo fuori dai locali o dagli appartamenti a pianificare come eliminare fisicamente quell'insulso gruppo di adulti dispensatori di baci, orrendi contatti fisici, pizzicotti e salaci battute sul mio aspetto fisico.

Sono stato ad un passo dal diventare un serial killer e nel frattempo sviluppavo dentro di me la consapevolezza che meno risaltavo è più ero lasciato tranquillo nel mio mondo fatto di letture amene e soliloqui con personaggi fantastici.

Negli anni in cui l'aborto non era più un crimine e un referendum popolare abolisce il delitto d'onore, mi rendo conto che essere grande e grosso in quegli anni di sconvolgenti movimenti giovanili poteva essere un'opportunità per rendersi visibile, per farsi accettare come un essere pensante e non solo come un muro in testa al corteo. Sbagliavo.

Scusate, capisco solo ora che molti di voi si sono addormentati, mi sono lasciato prendere la mano, volevo parlare di softball e come sempre non l'ho fatto, ma forse , ogni tanto è meglio divagare.

GB

(*) Il 22 maggio era in programma il doppio incontro Cadette La Loggia-Caronno. Il giorno prima La Loggia gioca al Francesco Nespoli e GB ci informa che l'indomani l'arbitro non ci sarà. Seduta stante, e malgrado la sveglia antelucana, Dox viene ingaggiato ad arbitrare, visto che ai suoi tempi per via degli obblighi federali ha frequentato il corso arbitri.

(**) Quando ho letto il pezzo di Bidus sono sobbalzato. Negli anni '60 nella cucina-soggiorno di casa nostra (la stessa dove attualmente vivo) c'era una credenza costruita da nostro padre sulla quale, chissà perché, ci divertivamo ad appiccicare le etichette delle banane. Ora la credenza sta in cantina, e malgrado gli interventi di ripulitura qualche etichetta ancora c'è.

Saranno davvero solo coincidenze?


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

REGOLARITÀ DEL CAMPIONATO DETTATA DAI REGOLAMENTI
di
KARL DER GROßE

Un mesetto fa circa, nel numero 4 di Palla Mancata c’è stata una, più o meno, velata “polemica” tra l’editor e Dox sulla “questione” che erroneamente Dox aveva definito “…una vecchia storia sulla regolarità dei campionati…” e che l’editor aveva contestato basandosi sul fatto che, giustamente, “la regolarità è dettata dai regolamenti”.

Allo stato attuale delle cose non si può negare che l’editore ha ragione, ma la questione, in realtà, è un’altra: fino a quando la Federazione non si accorgerà che alcune norme vanno necessariamente modificate? Perché, per quanto pensate e scritte con uno scopo, nella pratica vengono utilizzate per un altro scopo.

La scorsa settimana abbiamo parlato della norma che consente l’uso di maschi senza deroga in una categoria femminile, norma che sarebbe tutta da rivedere, oggi vorrei porre l’attenzione sul fatto che alcuni comportamenti dovrebbero determinare la revisione di altree norme.

Quest’anno il Girone A è molto equilibrato tanto che ci sono 4 formazioni (Nuoro, Caronno, Legnano e La Loggia) che si giocano il secondo e terzo posto e molto probabilmente la differenza tra chi giocherà i play-off e chi no la farà un singolo scontro diretto fra queste squadre, una singola partita vinta o persa.

Di per sé questo è un fatto, sportivamente, bellissimo, ma quello che lascia qualche perplessità è il fatto che gli scontri diretti si disputeranno con formazioni, in alcuni casi, stravolte nel corso della stagione.

Ad esempio la “furbata” di Legnano… o l’ingenuità di La Loggia, a seconda di come la si vuole leggere, di inizio stagione che le ha consentito di chiudere le 4 partite con La Loggia con un bilancio di 3 vittorie e 1 sconfitta, oppure il fatto che Nuoro ha ingaggiato 2 fortissime americane ben sapendo che le avrebbe potute utilizzare per mezza stagione soltanto, visto che alla fine di maggio vanno a giocare nel campionato Pro americano.

Questo determina che se Nuoro, per assurdo, non sostituisse i due fenomeni si troverebbe a diventare una squadra materasso mentre, comunque, sostituendole con altre due sarà una squadra completamente differente, più o meno forte è irrilevante nella forma anche se non certo nella sostanza.

Sicuramente anche nel Girone B alcune squadre subiranno una metamorfosi in vista dei play-off visto che Bussolengo sicuramente farà come lo scorso anno (anche la Creger giocherà per le Pro americane) e si trasformerà e non mi stupirei che Forlì ingaggiasse una lanciatrice straniera che, se sarà sul “genere” Blaire Luna dello scorso anno ho la sensazione che infrangerà per l’ennesima volta i sogni scudetto bollatesi.

Tutto questo per dire cosa? Concordo sul fatto che è tutto regolare, ma non sarebbe il caso di intervenire regolamentando meglio queste forzature, oppure si vuole che tutto resti così perché si è convinti che sia tutto ok e sono solo io che ritengo rivedibile questa situazione?

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Tirato in ballo si impone qualche precisazione. Intanto va detto che il fatto Legnano - La Loggia esula dal nocciolo della questione, trattandosi di una scelta delle società e non dalle norme regolamentari.

Per quanto riguarda i cambi di giocatori ricordo che in tutti gli sport esiste questa possibilità durante il campionato, nessuno sostiene che la norma vada cambiata ed in più sono ammessi cambi di squadra tra quelle che disputano lo stesso campionato.

Ricordo inoltre che nelle Major League Baseball la libertà mette in dubbio la regolarità del campionato.

Esiste un termine (31 maggio) entro il quale vanno tesserati i nuovi atleti, le squadre sono quindi totalmente definite ben prima che termini la regular season.

Vi è, infine, un altro argomento. Pur nella regolarità dei tesseramenti un conto è incontrare una squadra con una lanciatrice fortissima, un altro incontrarla con una juniores in pedana. Dov'è il problema? Se la lanciatrice è infortunata non è la stessa cosa? Basti pensare alla scorsa stagione quando il Caronno ha dovuto rinunciare alla Gomez per alcune partite.

Lo sport è fatto anche di queste situazioni, che non toccano aspetti di regolarità, ma fanno parte della componente casuale di ogni sport, come la palla battuta da Karla Claudio nell'andata a Bollate, che se fosse stata spostata di 50 cm ci avrebbe fatto vincere la partita. Questo è lo sport.

 

IO PROPRIO IO - Interviste a bordo campo

INTERVISTA A ROOKIE #5

Dopo il capitano non potevamo che proseguire con la nostra stella… di cristallo, spesso accumunata a Peggy dal fatto di essere un’infortunata “cronica” , cosa che tuttavia non le ha impedito quest’anno di essere, comunque, determinate in alcune partite vinte come con Legnano e Nuoro.

Elisa Oddonini … per tutti, almeno nel Softball, “ ROOKIE” tranne che per Giorgio… che… si ostina a chiamarla Elisa. (*)

Come ti sei avvicinata a questo sport?
Rookie: mi sono avvicinata a 11 anni tramite la scuola e probabilmente sono il primo esempio, direi lampante, che il lavoro nelle scuole elementari è fondamentale per far conoscere questo sport che, purtroppo, ha ancora poca visibilità. Oggi il lavoro che si sta facendo nelle scuole è fantastico e ormai a Caronno ci sono un sacco di bambini che giocano... è la base per tirar fuori i talenti, ma anche per far crescere i bambini in un ambiente sano e con valori importanti (…a Caronno!)

Cosa ti aspetti da questa stagione?
R.: beh, io non lo voglio dire. La scaramanzia prima di tutto (!!), ma i numeri per il momento stanno dicendo che la squadra c’è e quest’anno non si accontenta di partecipare. Il gruppo è affiatato, tutti stanno contribuendo a raggiungere i risultati che ci diamo partita dopo partita, quello che sarà importante è continuare, facendo un passo alla volta.

Dici spesso “…quest’anno è l’ultimo, mi ritiro…” non dici seriamente vero?
R.: uh mamma…non lo so! Gli infortuni di cui sono protagonista un giorno sì e ...un giorno sì, purtroppo, non sono più così facilmente gestibili. Non è semplice cadere e rialzarsi ogni volta. Mi soffermo spesso a pensare che forse il mio corpo stia chiedendo pietà, ma... che potrei fare dopo 20 anni di softball, allenamenti, partite e trasferte??!

La risposta per noi è abbastanza semplice e sfruttiamo un copyright degli Ultras: “NON MOLLARE MAI, NON MOLLARE MAI…”

Cosa ti piace del Softball?
R.: mi piace come mi fa sentire. È uno sport molto particolare, che richiede tantissimo allenamento per un campionato che sarà breve. Richiede costanza, soprattutto mentale; ci sono momenti che sembrano “morti”, ma ogni singola azione t’insegna qualcosa se stai ad osservare. Non smetti mai di imparare. È uno sport che richiede individualità pur essendo di squadra e viceversa. Ci sono regole infinite, alcune assurde… ma t’insegna a vivere: impari che non finirà mai come ti aspetti, perché la palla è rotonda, impari ad osare, ma anche ad aspettare il momento e il timing giusto per agire, impari ad agire osservando gli altri, impari a vincere e perdere... nel softball non esiste il pareggio.
È la passione che bisogna avere per giocare a softball che lo rende magnifico.

Cosa NON ti piace del nostro Softball oppure cambieresti e/o faresti per migliorarlo?
R.: non mi piacciono le squadre che nascono, vincono e muoiono. E mi piacerebbe un sacco fare un campionato non diviso in gironi e confrontarmi con tutte le squadre…peccato che i soldi siano pochi e questa è una soluzione per poter continuare a giocare!
Per migliorare potrebbero iniziare a far seguire le regole che ci sono e limitare il numero infinito di eccezioni.

Il tuo momento più bello e/o emozionante sul campo?
R.: inutile dire che i momenti più belli sono quelli delle vittorie. Il ricordo più fresco è la vittoria che ci ha permesso di tornare in ISL dopo che avevo passato un anno a Bollate. Eravamo retrocesse dopo un anno burrascoso e avevo deciso di cambiare squadra, anche per non fare passi indietro di categoria, ma l’anno dopo non ho resistito: a Caronno c’è il cuore, quindi sono tornata e abbiamo riportato la squadra dove si meritava di stare!
Un altro ricordo che merita di essere condiviso è il Mondiale 2014: impossibile dimenticare l’emozione durante l’inno della prima partita del mondiale… finalmente avevo raggiunto il mio obiettivo, brividi.

A parte il Softball quali sono le tue altre passioni?
R.: …se giochi a softball è veramente difficile lasciare spazio ad altro!

Segui altri sport?
R.: lavoro per un’azienda (Adidas) che è sport allo stato puro (ed è fantastico!) quindi cerco di essere sempre aggiornata, per lo meno sui nostri sponsor e i nuovi prodotti. Mi piace lo sport in generale possibilmente seguito direttamente: hockey, basket femminile, calcio.

Peggy ci ha detto che pensa di chiedere una “consulenza” al Presidente per il suo futuro all Rhea… tu, invece, in un futuro “remoto” pensi di rimanere nel mondo del Softball con un ruolo diverso da quello di giocatore?
R.: ...o un futuro “prossimo”?
J In ogni caso non posso pensarmi lontano dai campi, quello è sicuro! Onestamente non mi ci vedo contornata da bambini, ma mi farebbe piacere poter supportare gli allenatori cadette/under 21.

Questo mi piace: due interviste e due candidati (…e che candidati) per un posto nel futuro della società. A questo punto devo pensare bene a chi fare la prossima intervista per non abbassare la media. Comunque, credo che il Presidente abbia già “registrato” la tua dichiarazione di intenti. Grazie Rookie!

(*) E due, si chiama E-l-i-s-a


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

 

FINALE DI CAMPIONATO

Terminato il delirio del Torneo della Repubblica, torniamo con i piedi per terra e riprendiamo fiato.

Serie di impressioni che sono rimaste negli occhi : il tempo novembrino, ma ce la siamo cavata con pochi rinvii grazie alle crew che hanno asciugato i campi a tempo da record (un plauso allo staff di Bollate che ha avuto il peggior meteo).

Il pubblico come sempre folto che ha messo alla frusta le spillatrici di birra, la cucina che ha sfamato tutte le bocche previste e … parecchie anche non previste. Le patatine fritte che non bastavano mai, saccheggiati tutti i magazzini della zona. I 520 km tra aeroporti e hotel che mi sono fatto tra uno score e l’altro. Vedere all’opera la nazionale di Puerto Rico, per la prima volta in Italia, e la seconda in Europa dopo i mondiali del 2014 in Olanda.

Poi però non buone notizie per Centrone: come sempre buona la difesa, con Greta in pedana possiamo stare in campo con chiunque, ma per vincere almeno un punto bisogna farlo. E qui sta il problema, difficoltà a segnare anche contro Caronno e Bollate, e non è possibile che una lanciatrice come Nicolini (bravissima, ma ancora molto giovane) affronti otto battitori della Nazionale senza lasciarli arrivare in prima. In Canada non andremo lontano, a meno che arrivi Piancastelli con qualche amica.

A proposito, vedrete ai mondiali che il Canada sarà la vera sorpresa, e metterà nei guai USA e Australia, e se nel Giappone lancia la Ueno vince ancora con le mani in tasca.

Ho detto riprendiamo fiato, ma non c’è tempo, subito in campionato scontro al vertice con la corazzata Bollate e lotta per i play-off ancora incertissima con il rientro in gioco del Legnano con la nuova gestione Pino-Warwick.

Finale durissimo per noi con la tripletta Bollate-Legnano-Nuoro, ma visto che all’andata molte gare sono terminate sul filo di lana, tutto è ancora possibile. Sarà sicuro spettacolo sabato a Bariola, in campo le due migliori difese del campionato Caronno 14 errori in 18 gare e Bollate 12 su 16 (Nuoro e Parma sono a 31 e 41!) e meno punti subiti, Bollate 1.22 e Caronno 1.86 per partita. E per vedere azioni di gioco, Caronno è prima nelle assistenze, con ben 158.

Il problema di Caronno sono le assenze e gli infortuni, con la formazione tipo ce la giocheremmo con chiunque, così diventa dura, nonostante le due straniere siano le migliori viste quest’anno in campionato.

Abbiamo perso alcune partite di pochissimo con un po' di sfortuna, vuoi vedere che magari il vento gira un attimo?