Palla Mancata 

ANNO XVIII - NUMERO 07

16 GIUGNO 2018

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

IL GIOCO SI FA DURO


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

TIE BREAK E ALTRO

Sei tie-break consecutivi sullo stesso campo paiono un vero record, ma mentre stiamo pubblicando arriva la notizia che anche a Parma nella seconda di ritorno siamo al tie-break, un destino o una maledizione?

Tralasciando il softball metafisico ritorniamo a quello giocato e alle partite Caronno-Bollate. Si considera il derby della Varesina, mentre quello con Saronno è il derby delle varesine. Sottigliezze lessicali a parte un derby porta con sé una dose di tensione particolare e sarà sempre così.

Il pubblico al Francesco Nespoli ha avuto lo spettacolo che meritava, con la suspense degli extra-inning, quindi occorre probabilmente pensare a un supplemento prezzo del biglietto di ingresso nel caso di riprese supplementari, essendo il prezzo nominale pensato per le sette riprese canoniche. A questo proposito qualcuno ha fatto osservare che allora bisognerebbe restituire parte del biglietto se la partita termina prima del tempo per differenza punti, ma l'obiezione viene respinta. Termina prima, ma con molte segnature, quindi le cose si pareggiano.

Vale la pena ricordare che il prezzo del biglietto di ingresso al Francesco Nespoli è di 0,00 €.

Tutta questa introduzione per preparare la polemica.

Nella intervista di fine gara a Luigi Soldi abbiamo chiesto se non vi era stato un uso un po' troppo disinvolto della base intenzionale da parte di Bollate (trasmissione Rete55 minuto 17:55); la risposta di Luigi è stata secca, si tratta di una tattica di gioco e se serve va usata. Per motivi di spazio si è dovuto tagliare qualcosa dall'intervista, quando è stato domandato a Luigi se una squadrone come Bollate non debba a volte affrontare a viso aperto gli avversari, anche considerando il pubblico e lo spettacolo. L'opinione del manager di Bollate è rimasta la stessa, del tutto legittima, ma qui intendiamo introdurre un altro elemento di discussione.

La base intenzionale (IBB) ha una sua logica tecnica, e il Caronno dopo la prima di ritorno ne aveva ricevute 12 concedendone 14; se c'è la seconda occupata una IBB rende forzata la terza; se ho la terza occupata, due IBB rendono forzata casa base, e in caso di squeeke casa base forzata o meno cambia tutto.

C'é però da considerare che le basi intenzionali sono date per evitare le segnature avversarie. Può forse sembrare una precisazione inutile, ma andiamo ad analizzare cosa è successo nel finale di gara uno Caronno-Bollate.

Nel suo turno di attacco all'ottava ripresa Bollate segna 4 punti (si era arrivati allo 0-0 dopo le sette riprese regolamentari). Partita finita si direbbe, ma con il corridore in seconda una valida e un colpito riempiono le basi. Caronno tenta uno squeeze che porta all'eliminazione a casa base e con un eliminato a basi piene si presenta in battuta Alicart. Bollate concede la base intenzionale facendo segnare un punto al Caronno.

Qui a nostro parere si va oltre lo spirito del gioco, che è quello di impedire le segnature avversarie; la base intenzionale nel caso in questione viene data senza una giustificazione tecnica (per esempio obbligare le basi), ma solo per la paura di dover affrontare una battitore forte. A nostro parere questa decisione è discutibile, proprio per rispetto allo spirito del gioco del softball.

Sappiamo anche quale può essere l'obiezione: ciò che conta è il risultato, ma siamo davvero sicuri che il risultato è l'unica cosa che conta nello sport? Noi su questo la pensiamo diversamente, il risultato è sicuramente importante, ma non è l'unica cosa che conta, in particolare il rispetto per lo spirito del gioco è più importante.

D'accordo, abbiamo fatto un po' di filosofia, di cui a volte però si sente il bisogno.


Personaggio della settimana: I tifosi Rhea, le loro coreografie sono sempre interessanti.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

NOODLES
di BIDUS

“Che cosa hai fatto in tutti questi anni Noodles ? – Sono andato a letto presto“.

Dovremmo tutti porci questa domanda ogni tanto cercando poi di darci una risposta sincera. Spesso non viviamo a pieno la nostra vita, ma sopravviviamo, ci trasciniamo stanchi nella nostra routine senza gustare i baluginii di gioia sempre più rari e inafferrabili.

La verità è che non siamo più noi, siamo artefatti, proiezioni tridimensionali di quello che gli altri si aspettano da noi. Riproduciamo l’immagine di quello che sappiamo essere accettato dal mondo come un fattore di successo, ma non siamo noi. Siamo altro.

Mio nonno mi parlava sempre in dialetto, con naturalezza si rivolgeva a me con la lingua sua e di sua madre, era un dialetto impastato di terra e di fatica, odore di animali allevati, alternarsi delle stagioni. I dialetti sono fatti di poche parole semplici e dirette, i nomi comuni sono concreti e indicano cose concrete mai astratte, non c’è silenzio nei dialetti perché nel silenzio resta per ciascuno il rumore composto del respiro, del battito cardiaco, del flusso sanguigno, il rumore della propria vita. Noi siamo andati a letto presto.

Noi abbiamo vissuto nel grande gioco del Softball “un rito famigliare, un mantra collettivo, una messa laica e gastronomica. Uno sport esistenziale, uno sport di attesa, di gesti esatti, di movimenti irrimediabili, di numeri e di tecnica, come la vita“.
Uno sport fatto di poche cose semplici e dirette come i dialetti, dalla filmografia si tramandano frasi famose: “Uno sport semplice, prendi la palla, tiri la palla e a volte può piovere“.

Il nostro sport è uno dei pochi che può vantare nel suo svolgimento il gioco di squadra e il gioco singolo e resta sempre nella sua semplicità affascinante e splendidamente incerto nel risultato. Noi però siamo andati a letto presto e in Piemonte, in particolare, prestissimo, non siamo stati capaci di tenere vive risorse che facevano della nostra regione un fiore all’occhiello del nostro sport. Abbiamo lasciato morire situazioni sportive che con un minimo di collaborazione ora esisterebbero ancora.

Diversamente da altri contesti regionali, in Piemonte se io ho un campo di grano e voi avete un campo di grano compriamo due mietitrici anziché acquistarne una in comunione. Siamo l’esatto contrario “del senso del possesso che fu pre-alessandrino”, a differenza dell’avanguardia del Dolce stil Novo noi dobbiamo possedere, avere la proprietà unica senza condividere o spartire giammai esperienze o opportunità.

Ma io voglio invece condividere e condividerò con Voi un locale di Torino dove bere una birra mitica. Birrificio Torino. Appoggiate i vostri gomiti da impiegati sul bancone d’antan o sui tavoli in pietra lavica, rifatevi gli occhi ammirando con la bava alla bocca l’impianto artigianale posizionato a vista del pubblico, quindi se riuscite ad afferrare un “garcon” ordinate una Rufus, doppio malto, rossa, caramellata. (*)

Sono sicuro che mi ringrazierete per la condivisione ma principalmente: “Longtemps je me suis couchè de bonne houre“.

Abbraccioni.

GB

(*) Voglio rubare il lavoro a Dox. Ci vediamo sicuramente lì, si tratta solo di decidere se dopo la promozione in A1 di La Loggia o dopo l'acceso ai play-off della Rhea. È chiaro che dobbiamo venire a Torino accompagnati da un amico astemio che guidi al ritorno.


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

CONVOCAZIONI UNDER 19
di
KARL DER GROßE

Con le convocazioni delle 23 atlete per il Raduno della Nazionale Under 19 del 12/14 giugno nella… “comoda” Caserta. Sorgono spontanee alcune domande:
1) Perché se è un’Under 19 ci sono atlete più “grandi”?
• Probabilmente sono ignorante io e sono ammessi dei fuori quota.
2) Perché Caserta?
• Si vede che qualcuno deve andare a trovare… vecchi amici.
3) Perché delle convocazioni, ora, per il 12/14 giugno quando sono previsti ancora 2 appuntamenti con il Talent Team il 21 e 26 giugno?
• Evidentemente, si sono stufati di recitare e rendono palese quello che già si sapeva da tempo e cioè che questa iniziativa era solo fumo negli occhi.
4) Della quarta domanda si… “dibatte” già da qualche settimana ed è:
• Ma le statistiche servono a qualche cosa?

Se fossimo in un mondo “normale” e non in quello del softball italiano un minimo di analisi dei dati disponibili (buoni o cattivi che siano) andrebbe fatto, invece sembra proprio che i criteri siano quelli in uso da sempre… infatti, leggendo la lista delle convocate si nota subito che oltre, ovviamente, alle “privilegiate” che giocano per “Bussolate” sono presenti, per lo più, atlete di società che hanno i loro tecnici/dirigenti/parenti… coinvolti a vario titolo nelle varie rappresentative e/o in Federazione o, comunque, sono molto “attivi” e questo fa il “paio” con la boria che, alcune di queste ragazze, si portano per i campi come se fossero già delle… giocatrici complete o dei presunti fenomeni, cosa che probabilmente viene fatta loro credere, il che la dice lunga su tante cose.

Comunque sia, voglio far finta di essere al BAR di un paese a caso dove lo sport nazionale è il Softball e divertirmi a “vanverare” sui freddi dati e sul fatto che, se fossi un tecnico di una Nazionale, valuterei i dati che riporto di seguito adattando i valori di riferimento all’età ed alla categoria in cui giocano le atlete da selezionare.

Per una Under 19 con atlete per lo più presenti nei roster della A1 farei queste considerazioni:
La tua squadra di Club di ti fa giocare con continuità? (Si nota la presenza di atlete che hanno il privilegio di essere state selezionate sulla… “fiducia” o di altre che neanche giocano nella loro Under 21 ma, evidentemente, hanno doti che solo chi “può” è in grado di vedere ed altre che, evidentemente hanno buoni… “sponsor”).

Hai un buon AVG (media battuta), porti a casa spesso il punto e hai una buona percentuale di arrivi in base?

In difesa fai pochi errori in proporzione a quante opportunità hai?

Per un lanciatore, con tutta la cautela del caso visto che si parla di Under 19… che “ERA” hai, quanti inning hai lanciato, quante BB hai concesso, che media battuta concedi.

Quello che emerge è riepilogato nella tabella allegata all’inizio di questo articolo e, spero, facciate fatica a leggerla così che, se volete, dobbiate andare a “spulciarvi” i dati così come mi sono divertito a fare io e poi… decidete voi se c’è chi merita e chi no oppure se non c’è chi avrebbe dovuto essere, almeno, preso in considerazione e valutato e invece… non si sa neanche che esiste oppure si sa, ma… non è un amica degli amici; ma questo… è un approccio in… continuità con le precedenti gestioni.

Buon divertimento e… ci rivediamo su questo argomento quando avremo analoghe convocazioni per l’Under 22 e la Seniores.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

OPINIONI A MUZZO

Quesito esistenziale: perché nel buco un’altra stagione? Questa è l’affermazione di Bidus sul futuro della squadra piemontese. Perché mai? Cerca di impietosirmi per ritirare il vaticinio emesso la scorsa settimana? E senza pagarne il fio con pregiate bevande? Sa già che purtroppo per lui altri presidenti faranno man bassa delle sue valenti giocatrici? Vedremo.

Pubblico: come sempre ribadito, l’importanza di un avvenimento è data dal pubblico che se ne interessa. Nei mass media ci si uccide per un punto di share, per un aumento della tiratura, per uno stadio esaurito. Che senso avrebbe un Milan-Inter a porte chiuse? Un Pavarotti a teatro vuoto? Un concerto rock senza pubblico?

A Caronno Pertusella ci facciamo in quattro per avere spettatori (serva anche al bar) e c’è chi rema contro.

Portiamo in Italia il Venezuela e il sito FIBS fa passare sotto silenzio la prima partita con il Caronno&Friends (notizia sul sito solo due ore prima della partita) e orario errato per la seconda. Ragazzi, non occorre uccidere il softball, è già in agonia per conto suo.

Cambiamo argomento: vediamo con piacere che a furia di battere il chiodo qualcosa abbiamo ottenuto. Infatti per la prima volta nella storia (anche se non ci credete) la Nazionale presenta un line-up su un foglio con in alto la scritta “ITALIA” invece che su quello rimediato da un club o sulla carta del formaggio.

E finalmente nel dug-out un classificatoreche tiene l’ordine di battuta e le sostituzioni, mai presente in altre occasioni (anche se non ci credete).

Meglio tardi che mai, e poi vogliamo andare alle Olimpiadi?

Ma ad esempio, un tecnico qualunque che faccia scouting nelle partite Venezuela-Caronno? Vuoi vedere che nessuno ci ha pensato? O siamo così sicuri di sapere tutto di tutti?

E ora buttiamoci nelle scelte del CT della Nazionale, come sempre in Italia siamo 60 milioni di allenatori (nel calcio), nel softball meno, ma forse più competenti.

OK, i criteri di scelta sono due: il primo, scelgo le atlete perché le conosco, per la loro personalità, perché so come rendono sotto pressione, per la loro tecnica, eccetera. E qui non si può dire nulla, se non insinuare maligni sospetti che lasciano il tempo che trovano.

Il secondo metodo è quello dei numeri, che non mentono e nel nostro sport sono fondamentali. E qui le scelte sono per lo meno opinabili, a Caronno Pertusella si sono visti in campo giocatori che battono .280 .263.182 e soprattutto in esterno, dove dovrebbero esserci i tre migliori battitori della squadra.

Solo quattro delle titolari battono 400 o più. Ma non si potevano prendere in considerazione, magari solo per vederle all’opera una volta, altre scelte? Un usato sicuro come Oddonini (417), Avanzi (385), Trevisan (345)? (meglio una vecchia che batte come un fabbro che una giovane che non prende una palla).

Qualche giovane (Migliorini 391)? E chi è Giannini che sta sparando 387? Un caso o un prospetto? E qualcuna che si è fatta una grande stagione negli USA, come Sheldon o Fiorentini che battono 3°-4° nella squadra seconda in classifica? E che dire di Leonesio(348), Zavaroni (364) o Chiesa (360)?

Dimenticavo, è tutto inutile, tanto rimarrebbero a casa ugualmente dopo che avremo fatto la spesa tra le oriunde USA.