Palla Mancata 

ANNO XIX - NUMERO 3

27 APRILE 2019

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

INIZIANO GLI SCONTRI DIRETTI


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

AFI E AFFINI

A questo punto, dopo essere già intervenuti sull'argomento, occorre qualche altra parola chiara.

Quando fu introdotta la normativa AFI, che sostituiva la precedente normativa ASI (*), al coro di perplessità e decisa contrarietà che si levò dal movimento i responsabili dettero risposte ridicole, che possiamo così riassumere:

a) si tratta di un passo obbligato;

b) nove straniere in campo? Ma va, non lo farà nessuno.

Che non fosse un obbligo, ma una scelta, era già stato fin da subito dimostrato solo verificando ciò che fanno altre federazioni (vedi PM N. 2 del 2018), confermato dalla modifica del 2019 che impone in gara uno della serie A1 la presenza di 4 atlete AFI (per la cronaca le società di A1 si erano espresse per tale obbligo anche in  gara due).

Quanto poi le società non avrebbero infarcito i propri roster di atlete straniere è smentito dai fatti, basta guardare gli ordini di battuta di questa stagione.

Si pongono almeno tre questioni fondamentali.

La prima riguarda la definizione stessa di AFI, che a nostro parere pone un problema costituzionale, come è possibile che un'atleta (o un atleta) italiano, nato in Italia, che ha iniziato a giocare a softball (baseball) in Italia non possa essere dichiarato di formazione italiana, solo perché non ha giocato quattro anni prima del compimento del ventunesimo anno? (**) In questa norma non troviamo razionalità, leggi buon senso, e una lesione dei diritti dei cittadini italiani.

La seconda riguarda il futuro del nostro sport: visto che decadono gli obblighi a schierare in campo atleti italiani, perché lavorare sui vivai? La contrazione del settore giovanile è un problema serio e la normativa AFI contribuisce ad aggravarlo, se ne rende conto la FIBS? E cosa fa per porvi rimedio?

La terza è prettamente sportiva. Ci sono squadre che scendono in campo con sette atlete straniere. Sintetizzando: a fare risultato sono le disponibilità economiche sopra ogni altra considerazione. Se nello sport professionistico ciò può trovare una certa giustificazione (ma anche qui se ne potrebbe discutere), in uno sport dilettantistico minore ciò alla lunga si rivelerà disastroso e distruttivo. Forzerà tutti nella direzione del reclutamento di atlete straniere per tenere il passo, a discapito delle atlete italiane, da un lato aggravando i problemi del settore giovanile, ma soprattutto snaturando il senso sportivo della competizione. Quando gli aspetti economici diventano così preponderanti, dove va lo sport?

Ci auguriamo che tra un anno, in occasione del rinnovo delle cariche federali, vengano eletti rappresentanti più attenti a questi aspetti e meno superficiali nelle scelte. La formula ottimale c'era già: 8 ASI (questa la precedente sigla) in campo. Occorre tornare lì per tutelare gli interessi del nostro sport, prima che le scelte attuali abbiano prodotto un disastro irrimediabile.

(*) Quando il nominalismo tocca questi punti viene in mente il comportamento degli adolescenti che sentono la necessità di distinguersi dagli adulti, e quindi assumono atteggiamenti di opposizione solo per affermare la propria identità. Ma si tratta, appunto, di comportamenti adolescenziali.

(**) Definizione di AFI: "Atleta senza distinzione di cittadinanza con almeno 4 anni di tesseramento anche non consecutivo entro l’anno solare in cui compie il 21° anno di età."


Personaggio della settimana: Chiara Ambrosi, decisiva a Caserta


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

LA MEMORIA DELL'ACQUA
di BIDUS

Acqua, un liquido composto da molecole di H2O più o meno isolate e in movimento.

In realtà l'acqua è un fenomeno di gran lunga più complesso, con molecole singole che si raggruppano, queste molecole possono interagire e tutto ciò consente all'acqua di avere una memoria. Capisco e comprendo che la prima cosa che può venirvi in mente tra la nebbia della gorgonzola, sia che l'aria rarefatta nel "buco" abbia danneggiato il complesso sistema informatico racchiuso nel mio cranio. Ma non è così.

Un giapponese, tale Masaru Emotu, sostiene che la coscienza umana ha un effetto sulla struttura molecolare dell'acqua. Quindi amici miei piovono gocce di informazioni, ettolitri di memoria conservata nei mari e negli oceani risucchiati dalle nuvole e scaricati sulle nostre stupide teste. Partendo dal presupposto che l'acqua abbia memoria, anche parole, musica e preghiere esercitano un effetto fisico sulla struttura dell'acqua, quindi cari annusatori di bresaola vi esorto ad ascoltare attentamente il suono del prossimo temporale, esso potrebbe trasportare segreti suoni che spieghino finalmente l'incoerenza della nostra vita.

Ci sono segreti che si trasmettono di generazione in generazione e l'acqua può svelarci finalmente il segreto mai venuto alla luce sullo splendore delle scarpe di Gianluca Magnani, noto divulgatore di dispense sulla coppa e il prosciutto di Parma, anche se esse calpestano campi infangati al limite della praticabilità. Oppure il motivo della perdita dell'uso della parola da parte del valvassino di Bariola, detto anche "Dox", durante le gare giocate in casa dal Team di Bariola. Imbarazzanti silenzi che fanno pensare agli spettatori tragedie psicofisiche capitate al nostro eroe, il quale alterna rare farneticazioni e parole senza senso a lunghi e interminabili tunnel di mutismo, mentre naturalmente nel campo avviene di tutto.

Ma lasciamo un attimo da parte i problemi al sistema audio del nostro urlatore di Bariola e torniamo a parlare di acqua. Sono anni che inascoltato e denigrato cerco di mettere in guardia la razza umana che la preziosa molecola sta per estinguersi. Da quando in tempi non sospetti il nostro "Giovanni lamiera Agnelli" comprò alcune tra le più importanti aziende di acque minerali, convertendo gli investimenti dalle automobiline all'acqua, si è accesa una lampadina in un angolo remoto del mio cervello. La prossima guerra globale verrà combattuta per l'oro blu. Non ci credete ?

Gli indipendentisti del Kashmir da anni sabotano gli acquedotti, i latifondisti brasiliani avvelenano le sorgenti della tribù "Guarani Kaiow" per occuparne i possedimenti, i Talebani chiudono i rubinetti alle scuole frequentate dalle donne e in India i disperati delle megalopoli pagano fino a 50 volte in più un litro d'acqua rispetto ai vicini più ricchi.

Occorreranno leader illuminati altrimenti occorrerà illuminare i leader.

Anche noi, nel nostro minuscolo, come movimento Softball e Baseball possiamo fare la nostra parte. Basta con l'acqua minerale elargita agli arbitri prima delle gare, verranno consegnati dei mastelli in rovere e dei mestoloni in Pino di Svezia stracolmi di acqua piovana recuperata dalle piogge estive, ottenendo il doppio effetto del reidratamento e dello scambio di informazioni, preghiere e quant'altro contenuto nelle preziose molecole raccolte in giro per il pianeta che si riverseranno nelle cortecce celebrali dei nostri UDG.

Eliminiamo quindi le coperture sugli spalti, via gli stupidi ombrelli riparatori, basta con gli insulti beceri da stadio di calcio, gli improperi verranno riversati in contenitori e rovesciati sulla testa del ricevente che eventualmente risponderà gettando un bicchiere di molecole blu sulla faccia dell'insultatore.

È un mondo strano e difficile. Il buco dove ormai dimoro da alcuni anni è riempito all'inverosimile di "San Bernardo", "Evian" e acqua Lete e per evitare che strani pensieri passino per la vostra mente offuscata dalla lonza di maiale, sono anche potentemente armato.

Bonne chance
GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

SPUNTI DI RIFLESSIONE
di
KARL DER GROßE

Prima di addentrarmi in altri argomenti volevo “rassicurare” DOX sulla ferrea censura applicata dall’Editor… In questi anni, sui miei “contributi”, ci sono stati, da parte sua, interventi che sono andati sul singolo termine e/o aggettivo… che utilizzavo e che, alla fine, abbiamo concordato di modificare, fino ad arrivare ad un totale disaccordo che ha fatto si che il “pezzo” non venisse pubblicato, quindi caro DOX, non so la natura degli interventi sui tuoi “pezzi”… ma… ti posso assicurare che non ci sono trattamenti di favore… l’unica differenza, credo, che sia dovuta al fatto che non essendo un… “tecnico” e neanche un “fine dicitore”… non mi rimane che utilizzare la mia naturale inclinazione verso l’ironia e la provocazione che, devo essere sincero, in un mondo come quello del Softball piccolo ma “ricco” di personaggi permalosi che si prendono troppo sul serio… mi viene ancora più facile utilizzare.

Al momento in cui scrivo non so quando verrà pubblicato questo contributo a Palla Mancata, ma siamo in preparazione della trasferta per Caserta che ci darà la possibilità di trascorrere una serena Pasqua… sul treno… Grazie!

Dopo essermi “agganciato” al pezzo di Dox, per “par codicio”, sfrutto gli spunti dati da Bidus e dall’Editor nello scorso numero e, in modo certamente meno raffinato, accenno alla “…miope visione, o sarebbe meglio dire… cieca, che hanno la maggior parte delle società e chi le rappresenta… verso il futuro di questo sport, ovvero il settore giovanile….”

Da questo “concetto”, per assurdo, non è, secondo me, totalmente esente neanche, udite udite, l’AB Caronno… e cerco di spiegare il perché.

Ritengo, infatti, dall’alto della mia assoluta ignoranza in merito, che, guardare al futuro passa certamente più dall’aspetto formativo ed educativo che da quello del risultato sportivo fine a se stesso in quanto questi aspetti possono, veramente, contribuire ad una felicità più… duratura e meno effimera di quella che può dare una vittoria. Ma, per dare continuità al lavoro fatto sull’aspetto… “sociale” nelle scuole, non basta avere tutta la filiera delle giovanili dove, certamente, Caronno è una delle migliori realtà italiane (…“strano” che l’ufficio stampa della Federazione non si sia ancora rivolta a Caronno pur un video didattico su come sviluppare un programma scolastico per promuovere e divulgare questo sport…) ma, dicevo, si dovrebbe anche garantire un futuro a questa filiera permettendo anche la crescita di giovani tecnici sfruttando le disponibilità delle giocatrici passate, presenti e future che dimostrino voglia di provare a mettersi in gioco nel ruolo di allenatore e/o coach che dir si voglia… ecco… sotto quest’ultimo aspetto, ritengo che Caronno debba ancora migliorarsi parecchio.



TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

CHI RESTA FUORI?

Come detto nel numero uno, quest’anno cinque squadre hanno investito (alcune anche troppo) per vincere lo scudetto, e quindi per lo meno devono entrare nei play-off. Ma sono 5 per 4 posti. Per una di loro la delusione sarà già a giugno, le altre sperano fino a settembre.

Le partite cominciano già ad essere importanti, e le 5 davanti “devono” battere sempre le 5 dietro per restare in corsa, i passi falsi possono essere determinanti. Importante per noi la vittoria su Bollate, un +1 in media inglese (citazione per calciofili), già determinante la trasferta a Caserta dove una doppia vittoria allontanerebbe definitivamente dai Turconi il rischio di infarto nel prosieguo di campionato. (*)

Proseguiamo nella spiegazione del detto dialettale (rileggete gli articoli precedenti). Nella tradizione contadina, una volta all’anno il “paisan” (invasione napoleonica) vendeva il letame ed il liquame raccolto durante tutto l’anno come concime, e con questa entrata straordinaria effettuava una spesa imprevista, tipo un paio di scarpe nuove o un vestito per una cerimonia. La citazione indica una spesa una tantum, che va bene per una sola volta, ma che non può essere sostenuta continuativamente.

La citazione era già stata usata qualche anno fa per una squadra che guarda caso aveva come sponsor proprio una ditta che si occupava di… mmondizia, e purtroppo, venduto il liquame e spesi i relativi soldi incassati, l’anno successivo è finita male. Citazione evangelica: “Chi ha orecchie da intendere, intenda.”

Doverosi i complimenti ad una grandissima lanciatrice, Silvia Durot. Mettiamo in fila le migliori italiane che abbiano lanciato un po', diciamo almeno 15 inning, e l’elenco vede tre nomi.

Cecchetti 0.00 PGL, Cacciamani 1.68, Durot 1.88 : vuoi vedere che la devono chiamare in nazionale?

E non solo terza di PGL, ma è anche la terza come strike-out (17), e a pari come BB (tutte a tre), con due vittorie e una persa di misura. E quel che più conta è la maturità con cui conduce (domina?) le partite, sapendo sempre quando deve lavorare i fili o può permettersi una dritta in mezzo, prendendo fiato e facendo lavorare la difesa, tra l’altro la migliore del campionato (3 errori, Forlì 4).

Analizzando quali potrebbero essere le squadre che potrebbero finire in coda, le indiziate sembrano essere Caserta e Metalco Castelfranco. Si dice sempre che l’importante è la resa delle lanciatrici, e mentre Parma e Collecchio possono alternare in pedana due italiane con PGL discreto (tra il 3 e il 4) Caserta ha la sola Telò (*), molto brava ma giovanissima (8.71) e Metalco la sola Salis, anch’essa giovane (6.59):per loro vincere il primo incontro può essere davvero un’impresa.

Come sempre profonda (troppo per questa sede) e poetica la riflessione di Bidus: ecco perché nonostante l’età (anagrafica) e l’anzianità (tecnico n. 007) mi dedico alle più piccole. Centinaia di ore in inverno nelle scuole elementari e altrettante d’estate sui campi sono più che ripagate dall’affetto (a volte esagerato) che mi viene regalato da miriadi di bambine con negli occhi la luce di cui parla Bidus.

Peccato per tutti che le strutture preposte poi trascurino tutto questo “amore” per il nostro sport, lasciando il compito di portare avanti il futuro di queste piccole a “rari nantes in gurgite vasto”.

***

Aggiunta dopo il 20/4

Alla faccia del campionato regolare, a Caserta invece di una facile vittoria sulla Telò ci troviamo in pedana la sesta straniera, l’oriunda USA Lacatena. Urge far venire, per almeno tre/quattro partite chiave una lanciatrice ceco-olandese per riequilibrare la situazione, sarebbe un peccato finire in una A2, più scarsa, ma altrettanto costosa.

Stando ai numeri dovremmo essere tranquilli, siamo davanti a tutte le concorrenti, 5° in battuta,6° in pedana e addirittura 1° in difesa, solo che invece di essere nettamente avanti siamo solo pericolosamente a 1/2 partite dagli altri. Se anche a Castelfranco fanno la spesa oltrefrontiera, siamo spacciati, e l’infarto è garantito.

(*) Articolo scritto evidentemente prima della trasferta.