Palla Mancata 

ANNO XX - NUMERO 4

1 AGOSTO 2020

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

NUOVO DERBY


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

STATISTICHE

I nostri sport (softball e baseball) vivono di statistiche, a partire dalla media battuta, la statistica per antonomasia. Anche noi diamo il giusto spazio a questo aspetto, anche in questo numero di PM.

Ampliando il concetto si parla di "dati statistici", nello sport e non solo, ogni volta che raccogliamo numeri, meglio ancora se questi numeri sono un rapporto, una percentuale. Vediamo quindi qualche dato statistico.

Quanti guardano lo streaming del Caronno? Considerando che l'informazione arriva solo agli addetti ai lavori o poco più in là, a detta dei tecnici di Rete 55 si tratta di numeri importanti.

Questi quelli delle gare di apertura dell'11 luglio, Rhea-Castelfranco.

***

Senza l'arbitro non si può giocare. Questa frase, spesso ripetuta, genera però un equivoco interpretativo.

Significa: "Visto che l'arbitro è necessario, dobbiamo accettare ogni cosa che arriva da lui"? SBAGLIATO.

Significa: "Visto che l'arbitro è necessario, sarebbe auspicabile che non sbagliasse"? GIUSTO

Anche l'altra frase "sbagliano le atlete, sbaglia anche l'arbitro", detta per fare di tutte le erbe un fascio non ci convince. Diverso il ruolo in campo, ma soprattutto diverse le difficoltà incontrate. Un conto è giocare una palla battuta, un altro giudicare un arrivo da comoda posizione.

Arriviamo al dunque.

Ripassiamo alcuni principi: 1) qualsiasi organizzazione che voglia migliorarsi inizia da una auto-valutazione; 2) una volta scoperti i punti deboli, si analizzano per rimuoverli; 3) per fare ciò si usano strumenti che sono ormai di largo e comune uso, non escludendo la tecnologia.

La domanda che quindi dovrebbe porsi il Presidente del CNA è: "Perché gli arbitri sbagliano?". Al posto di stucchevoli riunioni arbitri-tecnici, che lasciano il tempo che trovano (reciproco rispetto, collaborazione, ...), occorrerebbe invece guardare in faccia agli errori e chiedersi perché avvengono. Allora sì che inizierebbe un percorso di miglioramento.

Azzardiamo qualche risposta alla domanda chiave.

a) Sbagliano perché non conoscono il regolamento. Sì, ci sono anche questi casi (vedi però anche il punto d). Via, un po' di studio e il problema si può risolvere.

b) Sbagliano perché sono distratti. Vediamo a volte arbitri fuori posizione, chiamate dell'arbitro di base che dovrebbero essere fatte da quello di casa, e viceversa. Anche qui un po' di allenamento. Ma perché gli arbitri non sono OBBLIGATI ad allenarsi, magari partecipando alle sedute di allenamento delle squadre? Anni fa ricordiamo che alcuni arbitri ci chiedevano di poter venire durante gli allenamenti, si mettevano dietro il ricevitore e guardavano i lanci. Vecchia scuola.

c) Sbagliano perché non vedono. Non vedono? Tranquilli non è un problema oculistico e d'altronde la definizione di zona dello strike è semplice. Dal Regolamento Tecnico Softball:

5.1.41 ZONA DELLO STRIKE
Lo spazio al di sopra di qualsiasi parte di casa base compreso fra la parte inferiore dello sterno del battitore e la parte inferiore della rotula del battitore, quando questi assume la sua naturale posizione di battuta. (...).

In soldoni, il ginocchio è buono, la spalla no e così via. Siccome la regola è cambiata qualche anno fa, e prima si parlava di ascella, chiariamo che lo sterno è un osso piatto,verticale situato nella parte anteriore centrale del torace. Anatomicamente la parte inferiore dello sterno è ben al sotto dell'ascella. La WBSC ha pubblicato una figura esplicativa che chiarisce le cose.

 

 

 

Legenda:

1 ball, 2 strike, 3 ball, 4 ball, 5 strike,

6 strike, 7 ball, 8 ball

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si vedono chiamate sbagliate di 10 cm, perché? Distrazione? Boh!  Qui una clip con alcune chiamate francamente inspiegabili (ci scusiamo per la qualità dell'immagine, ma quello che c'è da vedere si vede).

d) Sbagliano perché non sono mentalmente corretti. Esempio: dopo la battuta la palla, rotolando colpisce la mazza a terra, l'arbitro chiama out. "Ma arbitro, perché out? Non è stato certo intenzionale." L'arbitro ci pensa un attimo e poi dice che "per lei/lui" (nel seguito userò il maschile per comodità) l'azione è stata intenzionale (riferimento Regola 5.4.4 b) vii). Ora in oltre cinquant'anni di baseball e softball non ho mai assistito a una azione intenzionale del genere. Per scrupolo ho chiesto almeno ad altre dieci persone sui campi da almeno trent'anni se avessero mai visto una vola un'azione simile intenzionale, la risposta è stata negativa da parte di tutti. Aggiungo che la regola sopra citata è formulata in modo da esentare dall'eliminazione il battitore quando la palla rotola contro la mazza, tranne se vi è stata intenzionalità. E allora: EVENTO! Abbiamo assistito al caso unico, ciò che non era mai avvenuto è capitato davanti ai nostri occhi. No, non pensiamo che sia andata così, è successo che l'arbitro non si ricordava la regola e in modo (questa volta sì) intenzionalmente scorretto, una volta accortosi di avere sbagliato si è inventato una spiegazione di comodo travisando la realtà. Questi sono gli errori più gravi che fanno venire i dubbi se una persona vestita da arbitro, in campo ad arbitrare, sia davvero un arbitro, per come dovrebbe essere un arbitro. In ultima analisi è un problema etico.


Personaggi della settimana: Sara Nanetti, per la quasi esordiente una presa spettacolare in gara due Rhea-Bollate


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

PINHEAD
di BIDUS

Lettera del Presidente Marcon del 15 Luglio 2020:

"Il Presidente Conte ha firmato il DPCM che rimarrà valido fino al 31 Luglio che conferma i provvedimenti adottati fino a questo momento, fra cui la chiusura al pubblico per gli eventi sportivi... mettiamoci ancora una volta in mostra per le nostre qualità ed il rispetto delle regole".

Una delle doti maggiori dell'Italico popolo è di essere tendenzialmente refrattario agli ordini, ma anche alle richieste di utilizzo del buonsenso. Un articolo del New York Times si chiedeva come mai gli italiani fossero così indisciplinati anche quando si tratta di provvedimenti urgenti e di salute pubblica.

Premesso che il NYT dovrebbe pensare al presidente che si ritrova prima di rivolgere critiche ad altri popoli, siamo ahimè costretti ad ammettere che la tendenza degli italiani a far ciò che vogliono in barba alle regole è storica, forse portata da secoli di dominio straniero. Non riuscendo a ribellarsi a francesi, spagnoli e austriaci gli italiani si sono fatti furbi. L'esempio più eclatante di questo periodo è quello del decreto che dice a me italiano DOC che non posso muovermi, ma da domani mattina, allora io prendo su tutta la mia robetta e scappo questa sera.

La nostra risposta tipica, se veniamo colti in fallo, rispecchia la nostra cultura dell'autoassoluzione: "Ma è successo solo questa volta" oppure "Ma lo fanno tutti". Si aggiunga che grazie al proliferare di post sui vari social, ormai diffusi come una malattia vascolare, abbiamo visto tribune affollate di pubblico allegramente assiepato ed abbiamo assistito a permessi dati da improbabili autorità su campi che avrebbero dovuto essere in assenza di pubblico.

Ma cambiamo argomento poiché il sudore mi attanaglia le gonadi e il pensiero del pubblico sugli spalti agita il riccio di mare che l'immagine suscita nei boxer rigorosamente a strisce.

In attesa che il Pinhead di HellBariola potenzi la tecnologia e svisceri scientificamente l'argomento come il Biscardi prima maniera, da calciofilo quale sono voglio ricordare due errori clamorosi commessi nel football. 1986 Maradona segna con la mano "La mano de Dios" rete convalidata. 1998 la mia Rubentus nella partita decisiva per lo scudetto, fallaccio da rigore di Iuliano sul campione brasiliano Ronaldo. L'arbitro non vede nulla e concede alla Rubentus un rigore poco dopo.

Gli arbitri sono in tutti gli sport i catalizzatori di qualsiasi tipo di insulto, ma hanno però una peculiarità che li rende unici; senza di loro non si gioca. O almeno così dovrebbe essere, perché a causa della sempre più scarsa esistenza di arbitri nelle categorie giovanili arbitrano dirigenti o allenatori.

Identikit, età tra i 50 e i 60, se fanno il riconoscimento storpiano tutti i nomi, la maglietta attillata (quella sua maglietta finaaaaaaaaaaa ) fa risaltare girovita e addominali rilassati, solitamente occhiali da vista e chiamate improponibili per completare in fretta gare cominciate alle 12:15 di un sabato di luglio con 38 gradi al suolo e umidità del 98 %. Ricordiamoci comunque sempre che senza arbitri non si gioca, senza palla non si gioca e senza palle non si arbitra. Comunque grazie.

Un abbraccio dal buco.
GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

QUANDO LA NOIA PRENDE IL SOPRAVVENTO
di
KARL DER GROßE

Questa settimana sono in difficoltà, spesso prendo spunto da qualche avvenimento e/o dichiarazione che nasce nel nostro piccolo, piccolissimo mondo e ne prendo spunto per scrivere qualche cosa che io reputi sufficientemente provocatorio per scatenare il fastidio di qualcuno.

Sarà il caldo o sarà il Campionato così noioso e scontato che nessuno sta prendendo sul serio… no! Non e vero… qualcuno c’è che lo prende sul serio ma… sono i soliti noti… e si lasciano nel loro brodo di autoesaltazione buoni per qualche intervista de “il milanese imbruttito” a dispensare perle di saggezza.

Quindi, non avendo argomenti, mi rifugio nei numeri come, solitamente, faccio quando sono in polemica per qualche censura subita.

I primi dati che evidenzio servono giusto a capire quanta sproporzione di “forze” ci sia tra il Girone “A” e il Girone “B”, tanto per cominciare ad evidenziare UNO dei tanti motivi per cui ritengo questo campionato una farsa inutile.

Come “parametro” utilizzo quante ragazze (in ROSSO) sono presenti nelle classifiche dei 2 gironi che si illudono di poter andare alle Olimpiadi di Tokio perché facenti parte, a vario titolo, del “giro” della Nazionale, probabilmente fingendo di ignorare quella che è la reale volontà di chi ha il compito di selezionale e cioè di portarsi alle Olimpiadi solo atlete “oriunde” (Fama e Edwards “Style”).

Senza entrare nel merito dei “numeri” sopra riportati, che sono evidentemente “gonfiati” dal fatto di dover affrontare solo lanciatrici italiane… anche se sono certo che alcune delle prime della classe siano convinte che potrebbero avere gli stessi “numeri” anche con le lanciatrici straniere in campo…

Per dare credito a quanto affermato riporto anche i dati relativi alle lanciatrici:

Detto delle differenze che esistono tra i due gironi che i freddi numeri evidenziano in modo abbastanza chiaro, facciamo finta che abbiano eguale valenza e uniamo il tutto per vedere quale sarebbero le graduatorie se fossimo a girone unico.

A questo punto credo di aver scritto sufficienti amenità per potervi rimandare al prossimo PM.


VISTO DALLA CURVA

NUOVA STAGIONE... VECCHIE ABITUDINI
di DAPE

Turno infrasettimanale per la Rhea, che affronta gli acerrimi rivali di sempre, il Bollate, una delle partite che noi ultras sentiamo di più, insieme a quella contro il Saronno, da qui il titolo dell'articolo, dove per "vecchie abitudini" si intende l'incapacità di portarsi a casa la partita, pur avendo davanti un Bollate che come lineup in battuta nulla da dire, ma come lanciatori...

Non capisco come mai pur ferito il Bollate trovi sempre la forza di reagire, parlo della seconda partita (perché la prima credo che neanche siamo scesi in campo visto l'8 a 0 finale) che in vantaggio per 3 a 0 ci siamo fatti rimontare e poi superare con una facilità disarmante, sembrava il gatto che gioca con il topo per poi mangiarselo.

Non dico che non abbiamo mai vinto contro il Bollate, ma se le dovessimo contare credo che le sconfitte siano maggiori delle vittorie, perché noi in campo non siamo spietate come loro? Se l'avversario ha un cedimento è quello il momento perfetto per dargli il colpo di grazia e invece noi lo facciamo rinascere... Non capisco, questa cosa mi picchia in testa tantissimo, perché (anche se nella seconda partita è andata un pochino meglio) non riusciamo a battere?

Boooooooh, cose mistiche che neanche Daniele Bossari di MISTERO riuscirebbe a spiegare.

Intanto noi tifosi ci dobbiamo puppare pure i tifosi bollatesi che ci compatiscono e non esultano alla fine della partita per non infierire, vabbè sabato c'è Saronno.

NON VOGLIAMO MICA LA LUNA, SOLO CHE LOTTIATE CON IL CUORE. FORZA CARONNO SEMPRE. AVANTI ULTRAS.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

PM 4 (*)

Nella seconda partita contro Bollate quasi ce la facevamo, al quinto eravamo davanti 5-2 e cominciavamo a farci un pensiero. Poi la potenza del line-up bollatese ci ha travolto e amen. Siamo però una bella squadra e dovremmo farcela ad entrare nella post-season.

Il motivo d’orgoglio è però il fatto che abbiamo schierato in campo sette giocatrici del vivaio di Caronno e nel softball italiano solo Bollate ci è davanti in questo fatto.
Fra qualche anno noi saremo ancora qui a giocarcela (noi e Bollate?), altri non li vedo molto bene (sempre che questo sport sopravviva).

E a questo punto non può mancare una rassegna sulle giovanili, soprattutto alla base, la Under 12.

In Lombardia si sono disputati nove incontri, un esempio è un Bollate – Caronno 6-5, vuol dire un punto segnato a ripresa e tutte le 5 riprese sono finite con tre out (l’annotazione ha un suo motivo).

In altre gare le difese hanno tenuto gli avversari due volte a zero (cioè hanno ottenuto 15 out senza permettere punti) e tre volte a due, il che vuol dire che le lanciatrici sapevano lanciare strike e le difese sapevano assistere tirando senza errori.

E fuori dalla Lombardia? Solo otto squadre sono scese in campo, il che ci fa pensare che alcune società si iscrivono ai campionati per ottemperare ad obblighi “burocratici”, poi se scendere in campo, si vedrà…

In Friuli hanno giocato solo Ronchi e Castions, tra di loro, con i punteggi di 20-15, 16-11, 20-11.
In Sardegna Villa Ecclesiae e Domusnovas, risultati 13-12,16-12,14-13.
In Piemonte La Loggia e Porta Mortara, 17-12, 20-10,20-18.
In Emilia (!) su sette squadre si è giocato un solo incontro tra Crocetta e Parma, finita 20-19 !!

Quando vedete 20 vuol dire, dato il limite di 4 punti a inning, che la difesa avversaria non è mai riuscita a chiudere un solo inning con i tre out necessari. E questo sarebbe softball? Tra qualche anno cancelleremo i campionati seniores e li chiameremo “amatoriali” visto che giocheranno atlete over 50 che staccheranno il guanto dal chiodo. E in quest’anno di Covid abbiamo già visto molti rientri di lanciatrici che avevano smesso da anni. E noi stiamo qui a sbatterci, ma per cosa?

È assurdo che i nostri tifosi debbano stare in strada e vedere le partite attraverso la recinzione quando al bar e in spiaggia ci si ammassa senza ritegno: non si potrebbe fare un editto (tale sono le norme attuali) per cui gli sport minori all’aperto possano avere il pubblico?

Ci sono i confini chiusi, non ci sono soldi, ma qualcuno con 10 tesserate (7 senior e 3 giovani) ha modo di mettere in campo sei straniere (Nuoro) e magari con i contributi federali salire in A1, approfittando dei vantaggi di essere in un’ isola ed avere diritto a trattamenti di riguardo.

Ma coraggio, “andrà tutto bene” e intanto buone ferie, anche a quelli nel buco…(prima o poi veniamo per una birra!).

(*) Strano titolo, sarà la dimensione delle particelle nell'aria?