Palla Mancata 

ANNO XXII - NUMERO 2

9 APRILE 2022

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

ARRIVA FORLÌ


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

ECCO CI SIAMO

Quasi venti anni fa, era il 21 settembre 2002, titolavamo allo stesso modo. Iniziavamo in questo modo:

"Chi come noi ha passato gli anta da un pezzo certo si ricorda che con queste parole iniziava una mitica trasmissione radiofonica del sabato pomeriggio: Bandiera Gialla. Dopo questo incipit di Gianni Boncompagni si udiva qualche rumore strano, poi partiva la sigla: "T-Bird" cantata da Rocky Roberts, sconosciuto ai più e la cui identità fu tenuta segreta per lungo tempo."

Due decenni dopo siamo ancora qui e in questo numero di PM gli opinionisti ci sono tutti e... SENZA ASTERISCHI. Vale a dire che mi trovo totalmente d'accordo e non c'è bisogno di commentare.

E allora qualche divagazione tecnica.

Nelle gare di apertura al Francesco Nespoli la Rhea ha fatto davvero una bella impressione. Se una squadra completa in tutti i reparti difensivi,ì è una caratteristica da molti anni, un line-up incisivo è situazione un po' più rara da vedersi. Senza dubbio l'arrivo di Lara Cecchetti ha allungato in modo decisivo il turno di battuta e il buon rendimento di qualche altra atleta ha fatto sì che Caronno abbia battuto qualcosa come 20 valide in 11 riprese. Se la squadra confermerà questa tendenza si tratterebbe di un notevole cambio di passo rispetto agli ultimi anni, quando la regola are più o meno: Alicart lead-off in base e poi qualche sistema per portarla a punto.

Nel confronto con Castelfranco non va per altro dimenticato che il precampionato della Rhea è stato intenso. Siamo andati in campo dopo aver già giocato un decina di partite (Prealpi e qualche amichevole) e questo può fare la differenza in apertura di campionato.

Ora abbiamo subito Forlì e ciò può costituire un utile bagno di umiltà.

Se nel numero precedente abbiamo indicato come personaggi della settimana la giovane formazione del Caronno/Bovisio che ha vinto il Prealpi B, una conferma è subito arrivata in settimana. Nel classico scontro Under 18 tra Caronno e Bollate B (praticamente due formazioni Under 15) grande equilibrio e grandi giocate con le lanciatrici protagoniste: Emma Silva per Bollate e Cristina Fenici per Caronno. Tra qualche anno sentiremo parlare di queste atlete nelle serie superiori.


Personaggio della settimana: le lanciatrici protagoniste dell'ultima settimana, Bianca Messina, Yilian Tornes e la sedicenne Cristina Fenici (14 strike out in Under 18)


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

SENZA OLIO DI PALMA
di BIDUS

Saltellanti rincorse di gocce scroscianti. Seduto su una panchina osservo l’acqua della fontana, cerco il silenzio e finalmente mi sento libero. Qual è il colore dell’acqua. Le abitudini impongono ritmi ripetitivi ispirati a regole e convenzioni accettate senza partecipazione emotiva.

Ma quando alla fine prendi una decisione fuori dagli schemi, lontana da quello che avrebbe dovuto essere, o meglio una decisione che tutti attorno a te avrebbero voluto che tu prendessi, riesci a guardare con occhi rinnovati la realtà di ogni giorno per cercare e trovare quegli aspetti piacevoli che prima avevi trascurato.

Cerco energie necessarie per restituire fiducia e serenità alla mia vita. Per questo ho deciso che “ Ricomincio da tre “.

Gli amici puristi del softball che stanno leggendo questo mio scritto gentilmente ospitato da PM staranno già storcendo il naso pensando quanto inutile e barboso esso sia, vi chiedo solo di soffermarvi un attimo e leggendo tra le righe potrete capire quanto queste parole siano vicine al nostro mondo sportivo, un piccolo mondo di cui dobbiamo coglierne la bellezza anche nelle piccole cose senza lasciarci travolgere, pronti sempre a ricominciare con rinnovato entusiasmo.

In questi giorni si parla molto del caso Caserta, un esempio di come le leggi e le regole devono e ripeto devono essere chiare, precise e non interpretabili.

Per noi Italiani rispettare le regole sembra essere la cosa più difficile del mondo, siamo un popolo tendenzialmente refrattario agli ordini perentori, ma anche all’utilizzo del buon senso. La nostra è un italica tendenza ad adattare la legge al proprio singolo bisogno. Viviamo in una giungla legislativa sportiva e non, per cui sembra che tutto sia governato dal “mors tua, vita mea“.

Per questo le leggi ed i regolamenti devono essere chiari, limpidi, cristallini, come il colore dell’acqua, in modo che nessun avvocato possa trovare qualche rocambolesco modo per svincolarsi dalle maglie legislative e ancora una volta purtroppo assistiamo ad un campionato falsato nei risultati già alla linea di partenza.

Non osservare le regole è il primo passo per poi non rispettare in una dimensione più grande i diritti internazionali. Mi scuso a prescindere se uso queste pagine, ma non riesco a non parlarne. Mentre noi proseguiamo fortunati tra i fortunati la nostra vita sportiva e sociale, a pochi kilometri da noi si muore.

Il nostro cervello è bombardato da immagini di orrore e disperazione. La macchina fotografica e la telecamera agiscono come un occhio allungato sulla vita e la morte degli altri.

La morte che vediamo sugli schermi ci alita in faccia il suo fiato pestifero. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia la Medusa e osservare bene la sua violenza e la sua ferocia per stamparci nella memoria questi momenti, per non dimenticare.

Ma purtroppo in questi giorni abbiamo capito che dalla storia non abbiamo imparato niente.

Un caro saluto
GB

NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

FACCIAMOCENE UNA RAGIONE E DIVERTIAMOCI
di
KARL DER GROßE

Se c’è una cosa che è emersa in tutto il suo controsenso dalla vicenda “Saronno vs Forlì” e da altri avvenimenti che si sono verificati recentemente è la, per me, assurda situazione “ibrida” che si vive nel Softball dove, come in tutti gli sport alla loro massima espressione, viene richiesto un impegno e una dedizione assoluta alle atlete che, in alcuni casi, sfocia in una richiesta di essere delle vere e proprie professioniste a fronte, per alcune, di “stipendi” più o meno degni di questo nome e/o, più frequentemente, rimborsi spese ma, di contro, non esiste la possibilità di avere una dirigenza a cui è richiesto di essere altrettanto “professionale” a prescindere dal fatto di ricevere o meno compensi in svariate forme.

Quindi, in pratica, ci troviamo nella situazione in cui delle figure “amatoriali” più o meno improvvisate richiedono professionalità alle loro atlete che, per lo più sono, a loro volta, delle atlete “amatoriali” che si ritrovano a condividere, in ruoli diversi, una comune passione. Questo fa sì che mi faccia delle domande che non necessariamente devono avere una risposta.

Per esempio, in uno sport così “minuscolo”, ha senso, ed è giusto, che ci siano delle atlete che percepiscono un contributo economico, quale che sia la forma e la “sostanza” di questo, ed altre, la maggior parte di loro, che invece non percepiscono nulla ma, anzi, in qualche caso devono anche… contribuire alle spese?

Tralascio completamente il discorso nato grazie alle Olimpiadi che ha permesso ad alcune atlete della Nazionale di diventare Dipendenti Pubblici e… garantirsi così il “Posto Fisso” alla Checco Zalone perché è un “jolly” (ad ognuno di voi stabilire se in accezione positiva o negativa) che è sbucato dal nulla nel momento dell’euforia olimpica e che, probabilmente, mai più si ripeterà e tralascio, contestualmente, il discorso “straniere”, anche se, in parte, entrerebbero perfettamente nei vaneggiamenti che vado a fare di seguito.

Me lo chiedo perché, poco o tanto che sia, se questi “ingaggi” devono premiare il sacrificio e l’abnegazione con cui tutte le ragazze si dedicano a questa passione… allora dovrebbero, tutte, in base a parametri che si potrebbero stabilire, percepire un “contributo”.

Solitamente, negli sport dove girano più soldi, gli ingaggi sono determinati dal “valore di mercato” del singolo giocatore in proporzione al “giro di affari” che il movimento introita e da qui si definiscono sport professionistici, regolati, quindi, da leggi che questo “stato” determina.

Nel nostro caso, non si può certo parlare di Sport Professionistico… sia per la mancanza di “attitudine” da parte di gran parte degli attori, in campo e fuori, sia perché di introiti ce ne sono… ZERO.

Quindi, se di introiti non ce ne sono… come si determina il “valore di mercato” di una giocatrice di Softball in Italia? Sulla base di quali presunti introiti si può pensare che per una giocatrice valga l’investimento di qualche migliaio di euro a stagione?

Ha veramente senso che ogni anno, da sempre, ci siano società che spendono cifre “importanti” per potersi cucire sulle maglie una “pecettina” di stoffa con cui, al massimo, possono vantarsi con i “compari” di bevute al bar i quali, per altro, neanche sanno perché gli viene offerto un “giro” di Spritz… e… se ne guardano bene dal provare a capirlo?
Evidentemente, l’orgoglio di potersi vantare al bar delle gesta di parenti, amici e benefattori vale il fatto che, ogni anno, da sempre alcuni presidenti e/o società buttino dalla finestra somme ingenti con questa unica… “soddisfazione”.

Ma torniamo alle prime considerazioni, se da un lato ci sono atlete a cui viene chiesta totale dedizione e… professionalità… proporzionati, forse, agli obbiettivi che la società si pone… è giusto e/o ha senso che chi richiede questa “attitudine” a sua volta non si senta in dovere di garantire la stessa “professionalità” nel ruolo di Dirigente che dovrebbe “tutelare” le proprie atlete? Perché alle atlete è chiesto di essere, comunque, delle professioniste pur non essendolo di fatto visto che alcune studiano, altre lavorano, altre hanno famiglia e altre, semplicemente, non ne hanno voglia, ma queste non possono essere attenuanti mentre ai “dirigenti”, che siano in Società o in Federazione, non è richiesto perché… la “scusa” del lavoro, della famiglia o di quant’altro, per loro, è un’attenuante?

Per concludere, secondo me, o siamo tutti “professionisti” o siamo tutti “amatori”… questo sistema… “misto” non sta in piedi… e va da sé che non siamo in grado di essere uno sport professionistico per evidenti limiti generalizzati della stragrande maggioranza di tutti gli attori coinvolti, siano essi giocatrici, tecnici, società o federazione quindi… togliamoci questo “peso”, smettiamola di prenderci troppo sul serio, il nostro è un campionato amatoriale e non può ambire ad essere nulla di più, facciamocene una ragione e divertiamoci… se ne siamo capaci.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

PREVISIONI: IL CAMPIONATO È GIÀ FINITO?

Uno dei più grandi filosofi della storia, che ha lasciato massime importanti per la vita degli esseri umani, giocava a baseball, e si chiamava Yogi Berra. Tra le sue perle di saggezza oggi ne scegliamo una : “Fare previsioni è molto difficile, soprattutto sul futuro”.

Tutti sono capaci dopo venti partite di fare un pronostico, ma come sempre, senza alcun timore, mi lancio nel farlo ora.

Nel nostro girone favorita d’obbligo è Forlì, che dispone dell’unica lanciatrice italiana di grande livello internazionale. Con l’acquisto di una straniera per i play-off ha già le mani sullo scudetto 2022.

Per il secondo posto disponibile sulla carta erano in lizza Caronno e Castelfranco.
Il calendario ha messo subito la prima giornata uno scontro decisivo, E il campo ha detto Caronno.

Tornes è una sicurezza sul secondo incontro, e Blanco può ruotare abilmente Durot-Messina-Riboldi (in rigoroso ordine alfabetico) nella prima partita. Castelfranco è una bella squadra, con Salis in forma sarà dura per chiunque e anche l’americana non è male, ma è già sotto di due e questo peserà molto nel finale.

Parma è sulla carta a buon livello, ma ha preso 19 punti dal Forlì, e mi sembrano tanti, vedremo sabato di fare un paragone.

A proposito di punti, Bollate ne ha incassato solo uno e Caronno due. (Forlì 4 ma solo dopo il cambio). Tutte le altre non sono messe bene né in pedana né in difesa.

Lasciamo perdere Bussolengo-Nuoro dove ne abbiamo visti 39! (ma è softball questo?),ma anche Saronno senza pitcher straniero ne ha presi 8 da Pianoro e Parma ne ha incassati 19, ma dopo il crollo di Guevara, che nel prosieguo farà certamente meglio.

Quindi lotta Castelfranco-Parma per il terzo posto e Bussolengo-Nuoro per l’ultimo posto.

Anche nell’altro girone prima giornata decisiva, con Bollate e Saronno in testa, Pianoro che potrebbe lottare per il terzo posto ha già perso due gare importanti, Collecchio e Sestese per non arrivare ultime. Del Caserta non voglio assolutamente parlare.

Ai play-off Bollate dirà la sua, Peckova va sempre in crisi nelle finali dei tornei, ma in campionato, lanciando una sola partita a settimana, sarà dominante. Per la finale scudetto Forlì-Bollate decisivo sarà il rendimento della… futura lanciatrice straniera del Forlì.

E a proposito di lanciatrici, cominciamo la lamentazione. Partita Cecchetti, solo Cacciamani è di grande livello internazionale. Buone Nicolini, Comar, Bigatton. Salis è una promessa da far crescere, ma non possono salire in pedana contro USA o Giappone. Urge una “oriunda” che verrà piazzata in una delle nostre società, e questo potrà far pendere la bilancia per i pronostici.

E per finire avete visto la batteria Bigatton-Princic? Vale da sola il prezzo del biglietto.
E in più sanno anche giocare bene a softball.