Palla Mancata 

ANNO XXII - NUMERO 5

4 MAGGIO 2022

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

CHIUSO PER COVID


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

È CAPITATO

A qualcuno doveva capitare ed è capitato a noi. La privacy impedisce di dare particolari (anche se nel calcio si sa sempre tutto), la notizia è che abbiamo avuto in squadra un po' di atlete positive e quindi niente trasferta a Bussolengo. Salterà anche la trasmissione di Rete 55.

***

In questi frangenti  si comprende la sterilità compositiva, a volte citata da Dox. E allora seguiamolo parlando di giovanili.

Lo sport è materia di confronto, con l'avversario, con il cronometro, con la misura e quindi anche con il tempo, inteso come "lo scorrere del tempo".

Nei bar, veri o ipotetici, presenti su ogni campo o tribuna spesso la discussione verte sulla circostanza se si giocava meglio una volta o adesso, se le giocatrici erano migliori, se il gioco è migliorato o no, e così via.

Ricordato che se il Pelè degli anni sessanta scendesse in campo adesso non toccherebbe palla, tale è il divario tra la forma fisica di allora e quelle dei giocatori di adesso (lo dico - ahimè - da riveriano, varrebbe anche per il mitico Gianni), un aiuto ce lo danno le schede vita pubblicate di recente dalla FIBS.

Al termine di un lavoro meritorio, che deve essere stato anche ciclopico, ecco disponibili tutte le statistiche individuali e di squadra dagli anni settanta.

Siamo andati a guardare i numeri per le atlete conosciute o che ricordavamo per averle incontrate nei passati decenni. Qualche conferma e qualche sorpresa. Atlete che ricordavamo come fortissime e che c i incutevano reverenziale rispetto, in effetti hanno avuto una media-vita in battuta nella normalità (niente nomi di sicuro!).

Nei record poche atlete ancora in attività, da un lato è naturale, devono ancora completare la loro carriera, ma riteniamo piuttosto che alcuni record resisteranno ancora a lungo. Se un tempo vi era un gruppo di atlete di vertice che si distingueva nettamente rispetto alle altre, ora si assiste a un maggiore livellamento. Il termine livellamento non faccia pensare a un appiattimento sulla mediocrità, piuttosto il contrario. Se consideriamo anche solo la qualità fisica delle atlete odierne, essa ha pochi paragoni con quelle di trenta anni fa, e ci riferiamo a velocità, potenza in battuta eccetera.

Lo stesso avviene nelle giovanili. Non condividiamo la posizione di chi individua un regresso nella qualità del gioco. Oggi il numero di atlete Under 15 in grado di battere la palla a 60 metri è superiore a quello di una volta, naturalmente il talento di eccellenza dipende soprattutto da madre natura, ma nel complesso mi pare di vedere in campo atlete più preparate e, soprattutto, in grado di esprimere maggior potenza e velocità.

Paragoni a distanza di decenni sono sempre improponibili, ma siamo andati a consultare le tabelle delle misure di riferimento che che Ennio Preatoni puntigliosamente registra durante gli allenamenti (corsa, in prima, in  seconda, giro delle basi). I numeri parlano chiaro e il dibattito è aperto


Personaggio della settimana: È iniziato il campionato di Serie B, 16 strike out in 6 riprese per Cristina Fenici nella partita di esordio Bovisio-Seveso


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

CONFESSIONI DI UN VENDITORE DI MARMITTE
di BIDUS

Prima o poi succederà, come "Pink" lascerò il mio vecchio involucro e cederò il
controllo della personalità ad un personaggio molto più inquietante di quello che
conoscete.

Incubi notturni con personaggi ghignanti, grandi cappelli verdi bordati di rosso
sfondano a calci la porta e mi trascinano via. La mia metamorfosi avverrà per
coprire i miei sensi di colpa.

Ho sempre creduto nell'onestà delle persone che frequentavo, sono profondamente un
ingenuo, ho elargito fiducia a piene mani e sono stato usato.

"I've got some bad news for you sunshine". Dai tempi dell'ITIS, eskimo, sanpietrini
e slogan urlando nomi di personaggi che più tardi avremmo scoperto indegni.
Tanti anni dopo un presidente mi chiese di fare un intervento a suo favore tramite
una persona che ritenevo amica, feci quell'intervento, ma ancora oggi me ne pento.
Mi pento anche di aver agevolato lo svincolo di un atleta fuori tempo massimo su
pressione di un presidente per motivi di nazionale. Povero scemo.
"Get Him up againts the wall, againts the wall".

Vi abbiamo chiesto per favore di giocare qualche amichevole con le vostre giovanili
per aiutare le nostre U15, naturalmente si, però stiamo ancora aspettando una
telefonata. "If I had my way, I'd have all of you shot".

Siamo diventati invisibili, in una posizione discreta, ma anche molto disturbati.
Trasparenti abbandoniamo i fantasmi dell'essere indispensabili e non abbiamo bisogno
di essere potenti, impariamo la solida sicurezza di non essere necessari. Mi pento
in realtà di tante cose anche se me ne rendo conto solo ora. Ho sempre agito
seguendo uno dei miei pensieri principali "rettitudine, genio e conoscenza". Non
posso dire di essermi pentito di aver dato amicizia perché a ben guardare non l'ho
mai data,solo forse tiepida conoscenza, pochi sono gli amici e pochissimi quelli
veri.

Siamo distanti dal comprendere il senso reale delle cose, tutto ci è dovuto,
pensiamo di essere sempre in credito dalla vita, non è così. Abbiamo dei debiti e
prima o poi ci verrà richiesto di pagarli, tutto torna.

Sinceramente mi chiedo come sia possibile che mi sia concesso ancora uno spazio su
questo settimanale, non leggete di softball, non leggete di polemiche sportive, in
verità non leggete nulla, lo scrivere serve più a me come esercizio di riflessione,
però se una piccola scintilla accende il vostro interesse e vi aiuta a pensare del
vostro esistere allora a qualche cosa può servire.

Impariamo a non avere troppe certezze, le certezze hanno bisogno di essere difese,
affermate, siamo dubbiosi, il dubbio ci spinge a prendere le distanze a soffermarci
con lo sguardo interrogativo sulla realtà che viviamo per osservarla meglio.
"We're gonna find out where you really stand".

PINK


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

GRUPPO SPORTIVO ESERCITO
di
KARL DER GROßE

Se devo essere sincero il “Gruppo Sportivo Esercito” mi ha sempre incuriosito anche se non ne ho mai ben capito le… “dinamiche” che lo regolano. Ancora di più, in un certo senso, ha attirato la mia curiosità da quando è “entrato” nel mondo del Softball grazie ai… “fari” che si sono accesi fuggevolmente sul nostro movimento per via della… “febbre olimpica”.

Anche in questo caso è “curioso” vedere come, nel nostro mondo, si vengano a creare situazioni particolari come, ad esempio, la già nota, nell’anno olimpico, “stranezza” che ha portato, le atlete del giro o che volevano tentare di restare nel giro… ad aggregarsi in qualche società ben precisa… oggi, invece, che l’illusione olimpica è svanita … è rimasto solo il Gruppo Sportivo Esercito composto da 6 atlete che, curiosamente, hanno creato un’aggregazione di 4 su 6 in un’unica squadra, tale da farmi pensare a Forlì più che ad una formazione… ad un plotone dell’esercito… (Vigna, Cacciamani, Gasparotto, Piancastelli) il che mi fa temere che, in futuro, potremmo vedere anche Cecchetti e Longhi migrare verso questo plotone per… “ordini superiori”.

Ma torniamo al “Gruppo Sportivo Esercito” e ai dubbi che mi pone… ad esempio.

Se questo “Gruppo” ha un senso è per permettere, in uno sport individuale, quale che sia, che con continuità gli atleti di discipline meno “luccicanti” si possano dedicare con impegno e dedizione a cercare di raggiungere traguardi internazionali visto che a scadenze definite si susseguono Campionati Europei, Mondiali, Olimpiadi e quant’altro… mi domando, che senso ha che 6 atlete “a caso”, seppur brave, facciano parte di questo “gruppo” se poi, ovviamente, da sole, non possono fare nulla essendo, il nostro, uno sport di squadra, appunto?

Inoltre, ammesso che tutto questo possa avere un senso, nello specifico, faccio moltissima fatica a capire, se c’è qualche cosa da capire, perché si sia aperta questa… “possibilità” (MAH!) in uno sport come il nostro entrato alle olimpiadi “per caso” e che ci ritornerà, forse, ancora “per caso” tra chissà quanti anni quando le 6 atlete sopra citate, forse, potranno mandarci, nella migliore delle ipotesi, le figlie se non, addirittura, le nipotine… sempre che, anche per allora, non arriverà qualcuno che farà credere a tutti che varrà la pena investire tempo e risorse sulle oriunde per raggiungere roboanti risultati prossimi al… NULLA ASSOLUTO.

Boh! Misteri della Fede…


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

LA CARICA DEI 101

Non ci posso credere ! Nel senso che non ci credo finché non lo vedo.
Escono i calendari delle serie giovanili…e scopro (mirabile dictu!) che vi sono un sacco di squadre iscritte ai campionati!
Ma come, se fino allo scorso anno erano i soliti quattro gatti?
Mi metto a contarle, 26 squadre Under 18, altre 26 Under 15 e ben 49 Under 13!!!
Totale il 101 del titolo. Ma sarà vero? Dopo il Covid tutti si sono accorti che si deve/è bello far giocare le giovani?

Speriamo, e intanto con gioia vediamo nomi come Aosta, Randazzo e Sanbonifacese.
Nella U13 sono ritornate a 8 le squadre emiliane, ma stupiscono le 6 in Piemonte e le 7 in Sardegna!

Speriamo che scendano tutte in campo, e che alla fine lo scudetto non sia la solita disfida tra Bollate e noi, anche perché quest’anno noi non siamo messi molto bene!

La pioggia ha bloccato il campionato di A1 (prima che ci pensasse - almeno per noi - il Covid), dove gioca una squadra che, stando ad un collage dei siti FIBS, si chiamerebbe “Metalco Thunders Dragons Castellana di Castelfranco Veneto”.
Vediamo di chiedergli come vorrebbero essere chiamati (una sola parola, per favore) e vediamo di usare sempre quella.
(*) Ebbene costoro, pur facendo sempre fatica, tenacemente restano attaccati ad un terzo posto che profuma di play-off, un osso duro per Caronno.

Sabato saremmo andati a Bussolengo, dove sarebbero state due facili vittorie se in calendario all’inizio di stagione, ora con l’arrivo di una lanciatrice USA la storia sarà più difficile.

Siamo stanchi di ripeterlo, ma lo facciamo ugualmente: campionato irregolare, falsato dall’arrivo di straniere in momenti diversi della stagione, e come altri fanno notare, ne vedremo di peggio più avanti.

Guardando alle gare del 23 aprile: Forlì gioca a Nuoro, si prende 12 basi ball e fa 12 valide, totale 24 punti. Le lanciatrici avversarie fanno 48 strikes su 108 lanci, meno del 50%.
Una prende 8 punti in 0.1 inning. È softball questo?
Ma vedi quanto appena detto, con la straniera in pedana Nuoro tiene fino al sesto gli avversari sull’ 1-1.

Torneremo in seguito su questo fondamentale problema delle lanciatrici italiane.

Molte partite si giocano a porte chiuse o stile Covid: 30 spettatori (per la pietà dello scorer).
A Caronno erano 90, tra Rhea e Bulls, ma categoria Under 13.

È il caso che alcune società riflettano sul modo di portare in tribuna almeno il minimo sindacale di spettatori. Birra gratis? Una band rock? Ballerine sui cubi? O magari solo un posto accogliente e delle belle partite, giocate bene?

Sempre spettacolare Bidus con il suo articolo sugli Hikikomori nostrani, e solleva il ricordo che alle medie avevo in classe uno Scaccabarozzi.(**)

Chino il capo colpevole per non aver ancora adempiuto all’invito ad abbondanti libagioni, ma giuro che appena il ghiaccio si scioglierà ed i pinguini migreranno, lo faremo pentire dell’invito prosciugando tutte le birrerie sabaude, urlando a squarciagola in finlandese: “Guarda il mare!”

(*) Noi usiamo il criterio geografico, sui manifesti scriviamo Castelfranco (TV).

(**) Dox è smemorato, non era alle medie, ma al liceo e si chiamava Barozzi.