Palla Mancata 

ANNO XXII - NUMERO 13

24 SETTEMBRE 2022

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

FINALE DI REGULAR SEASON


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

ALCHIMIE

PER UN INSPIEGABILE ERRORE L'ARTICOLO È ANDATO PERSO


 

Personaggio della settimana: Xxxx


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

SCUSATE SE INSISTO
di BIDUS

Esiste un “mistero di Torino“? Cosa nasconde la città della sindone e dell’autoritratto di Leonardo? La città dei satanisti, prediletta da Nostradamus, da De Chirico per la sua pittura metafisica .

Il mistero non può ancora essere svelato. Naturalmente appena il velo si alzerà vi metteremo al corrente di quanto successo forse con un edizione straordinaria.

Torino è un luogo dove luce e ombra, peccato e grazia convergono. Umberto Eco scriveva “Senza l’Italia Torino sarebbe più o meno la stessa, ma senza Torino l’Italia sarebbe molto diversa“.

Scusate se insisto, ma di softball in generale, di dati e statistiche e di autoanalisi sportiva ne scrivono con dovizia di particolari i miei compagni di merende, fino a quando mi sarà concesso preferisco girovagare con le parole, alcune volte senza capo né coda ma sempre con l’intento di darvi due minuti di fragilità del pensiero.

Usciamo di casa oggi senza più preoccuparci di giustificarne il motivo, incontriamo tantissima gente per le strade, nei supermercati, negli uffici, tutti ormai senza mascherina e senza distanziamento, risulta molto difficile alla nostra corta memoria pensare che fino a pochissimo tempo fa vivevamo nel tempo della Pandemia, questo perché un microscopico virus ha svelato agli umani tutta la loro fragilità. Ci ha resi da un giorno all’altro più insicuri e privati di essere padroni del nostro destino. Abbiamo vissuto ed in parte stiamo vivendo una crisi senza precedenti.

Il tempo che abbiamo vissuto ci ha cambiato lentamente, poco contavano colore, religione, ricchezza, un virus democratico, si moriva e basta . Un virus che ci ha dato uno schiaffo così forte da svegliarci tutti, ma ci siamo veramente svegliati? Siamo diventati migliori? La risposta purtroppo è no.

Osservando la gente che ha ripreso tranquillamente la vita pre-pandemia mi rendo conto che non abbiamo capito l’importanza del tempo, quali sono le priorità, non abbiamo capito nulla della libertà e della condivisione, semplicemente non abbiamo capito.

Sarebbe bellissimo se ogni giorno scegliessimo di fare del bene, se facessimo attenzione alla salute altrui, se sorridessimo, salutandolo il vicino di casa. Ma non lo facciamo, non abbiamo capito abbiamo presto dimenticato. Tra pochi giorni si andrà al voto, come risulta evidente la Pandemia non occupa lo spazio che sarebbe stato lecito attendersi nei programmi elettorali e negli slogan da maestri del mobile dopo una crisi sanitaria che ha messo in ginocchio il paese.

Non abbiamo capito, abbiamo dimenticato.

Un abbraccio a distanza
GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

INTERLOCUTORIO
di
KARL DER GROßE

Visto che siamo al numero 13 di Palla Mancata… anche se non sono superstizioso… non voglio parlare del campionato e neanche dei Play Off… e darò un contributo… interlocutorio in modo da poter preparare un numero 14 pieno di Play Off e… provocazioni visto che da qualche numero mi sono immerso nei numeri e ho… smarrito la strada maestra.

A proposito di numeri, accetto l’appunto dell’editor in merito alla graduatoria della Difesa e… confesso di essermene reso conto che, così fatta, era decisamente sbilanciata verso Ricevitori, in primis e… Prime Basi in… secundis ma, a furia di… “manipolare” numeri, la stanchezza ha preso il sopravvento ed ho rinunciato… anche perché, onestamente, andare a scorporare quei numeri per le single partite e i ruoli effettivamente giocati dalle ragazze… la considero un’impresa praticamente irrealizzabile vista la finalità… giocosa che volava avere questa attività… a meno che l’evoluzione del sito della Federazione non porti ad avere uno spaccato anche per ogni singolo ruolo che mi agevoli nella analisi… nel caso… preparerò qualche contributo numerico anche per la prossima stagione e… non vuole essere una minaccia per nessuno.

Devo ammettere che il contributo di Bidus della scorsa settimana ha acceso in me una forte curiosità, non tanto per l’aura di mistero con cui lo ha… sapientemente permeato… quanto per gli sport più popolari in Finlandia che ha citato in una graduatoria non so quanto veritiera ma certamente… curiosa.

Tralasciando l’hockey su ghiaccio che, presumo, anche in una nazione “mono-alfabetica”, per quanto riguarda lo sport, come la nostra, più o meno tutti conoscano… e il trasporto delle mogli che in un giorno di malattia scanalando insensatamente per tutti i canali della televisione credo, o temo, di avere visto come, anche, il lancio del cellulare… mi ha lasciato grande curiosità il calcio nella palude e il lancio dello stivale… rigorosamente di gomma… quindi ho deciso che alla prossima malattia o al prossimo fine settimana in cui l’accidia avrà la meglio… cercherò immagini di questi… “sport” e, magari, ve ne parlerò anche… e questa si, credo, sia una minaccia.

Ciao, ciao, ci leggiamo la numero 14.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

LO SCUDETTO DELLA VARESINA?

Siamo sulla retta d’arrivo, siamo in testa alla classifica, mancano solo le ultime due partite in casa, contro l’ultima in classifica. Sulla carta (!) due facili vittorie e poi si pensa alle finali. Ma non si sa mai, la palla è rotonda, c’era la nuvola, la pozzanghera…

Bussolengo è ultima, ma ha battuto Parma, Nuoro, Castellana e..Forlì, quindi bisogna stare molto attenti. Come già previsto, dovremmo andare a Bollate il 10 settembre, sempre che Saronno ne vinca due con Collecchio, pronostico facile, ma…all’andata ne ha persa una.

La considerazione generale, comunque vada, è che tre delle migliori quattro squadre in Italia sono nella stessa zona. Per chi non ci conosca, parti dal campo di Saronno, prendi la varesina e dopo poco più di cinque chilometri trovi il campo di Caronno. Prosegui per altri sette e trovi il campo di Bollate.

Come è possibile che in tutta l’Italia le squadre migliori siano tutte qui? E non dimentichiamo in A2 anche Legnano e New Bollate, in lotta per la promozione.

E con filosofie diverse: Bollate e Caronno puntando tutto sullo sviluppo del vivaio locale, Saronno con l’ingaggio di atlete già esperte, ma guarda caso molte cresciute nel vivaio bollatese.

In crisi le altre due zone “dove il bel s...oftball risuona” , l’Emilia un tempo ricca di numerose forti squadre e il Friul-Veneto altrettanto prolifico.

Per il resto d’Italia stendiamo un velo pietoso. Com’è possibile che una società di un piccolo comune del varesotto, grazie al vivaio possa competere per il titolo nazionale?
Lo ripetiamo da tempo e i fatti lo comprovano, mai come quest’anno, che gli ingredienti del successo sono passione, olio di gomito, e tanto lavoro nelle scuole. Non tutti hanno abili istruttori disposti a faticosi impegni durante l’inverno nelle palestre delle
scuole,e gratis, senza alcuna ricompensa.

Visto che ora la federazione è riuscita abilmente a far quadrare i bilanci e vi sono un po' di soldi a disposizione, il passo necessario è quello di retribuire allenatori, ex-giocatrici, giovani studentesse perché passino qualche centinaio di ore nelle palestre delle scuole.
A Caronno il mix vincente è stato prodotto da un bravo coach, un paio di tecnici
in pensione e un’atleta di serie A, che d’inverno insegnano softball a 24 classi nelle ore di
educazione fisica.

La FIBS dovrebbe contribuire a quelle società che vorrebbero, ma non hanno abbastanza fondi, un rimborso spese a chi si dedichi a questa faticosa ma appagante attività, previo controllo che le ore vengano effettivamente svolte e magari con competenza. Nel giro di qualche anno anche altre società nel resto del paese potrebbero affacciarsi al proscenio nazionale, e contendere il titolo alle solite note, magari all’inizio vincendo scudetti giovanili per poi crescere e arrivare nelle serie maggiori.

Inutile sottolineare che così si svolgerebbero realmente anche i campionati giovanili, troppo spesso solo sulla carta oppure a livelli veramente vergognosi.

E si ridurrebbe anche il fenomeno delle straniere, ormai troppe. Un paio di campionesse può essere d’esempio e dare spettacolo, ma squadre composte da una
maggioranza di straniere e di livello pari o inferiore alle nostre non si possono davvero vedere, e il tutto solo perché non ho più atlete sufficienti da mettere in campo.

Il momento è propizio, la FIBS ha le capacità economiche, l’impegno olimpico è lontano,abbiamo il tempo necessario: diamoci da fare, l’occasione è imperdibile.